Sicurezza sul lavoro. Rota: in Veneto possiamo arrivare a zero morti bianche

Domenica, 29 aprile 2018

La Cisl del Veneto pubblica il primo dossier sugli infortuni mortali sul lavoro e Rota lancia un obiettivo ben preciso: «Nella media e grande industria in Veneto possiamo puntare a Zero morti bianche». Per il segretario della Cisl non è utopistico puntare a questa meta perché «Le rilevazioni sugli infortuni nel lavoro che ci arrivano da tutti gli Osservatori pubblici e privati (Inail, Spisal, ecc.) confermano che l’azione di sensibilizzazione, informazione e prevenzione sviluppata sia dal sindacato che dalle imprese e dagli enti pubblici preposti sta dando i suoi frutti. Frutti che al momento sono circoscritti alla sicurezza nelle imprese, specie medie e grandi. In questi ambienti di lavoro possiamo, con un ulteriore sforzo comune, puntare all’obiettivo “zero morti bianche”, dove lo zero è un valore simbolico e non puramente numerico».

Per raggiungere questo obiettivo è però necessario che nel “sistema virtuoso della sicurezza” vengano inglobate anche le ditte che operano negli appalti della manutenzione industriale dove invece ancora oggi accadono troppo infortuni, mortali compresi.

Ben diverse sono invece le condizioni di sicurezza nei cantieri: questi luoghi di lavoro sono già di se stessi pericolosi e quindi si dovrebbero osservare scrupolosamente le regole perché poi il prezzo pagato è ancora altissimo. Infine un appello al mondo del lavoro autonomo: «Il 40% dei morti sul lavoro è costituito da autonomi. Se leggiamo i dati potremmo affermare che siamo di fronte ad una vera e propria strage di coltivatori diretti. Per questo diciamo che nella sicurezza nel lavoro serve una azione circolare, che entra nelle famiglie e in tutti i luoghi dove si lavora. Le nostre campagne come i cantieri non possono essere il Vietnam del lavoro».