Refosco: la coperta stretta della Dignità

Mercoledì, 04 luglio 2018

“La vera precarizzazione non viene interessata da alcun cambiamento”. Questo il timore di Gianfranco Refosco riguardo al Decreto Dignità approvato dal Governo, che tra i sui punti deboli ha proprio quello di “non prendere in considerazione categorie che soffrono della vera precarizzazione, come i falsi tirocini, le false partite Iva, le cooperative spurie, nonché il grave problema del caporalato in agricoltura”. 
Tra gli aspetti positivi, invece, il passaggio dell'indennità per i lavoratori licenziati da un massimo di 24 a un massimo di 36 mesi e la decisione di far costare di più il tempo determinato rispetto all'indeterminato. 
Per il segretario generale Cisl Veneto bisogna lavorare per “trovare il giusto equilibrio per rispondere alle esigenze delle imprese, ma anche per dare a chi entra nel mercato lavoro una prospettiva di stabilizzazione. Bisogna offrire un segnale alle lavoratrici e lavoratori che c'è sì un percorso di ingresso, ma che poi le imprese sono disposte a investire sulle persone”. 
E’ importante anche “continuare a riconoscere un ruolo centrale alla contrattazione aziendale nella gestione della flessibilità. La legge nazionale astratta – conclude – non riesce a ottenere nelle imprese le condizioni migliori per tutti, raggiungibili solo con accordi interni e con modelli consolidati di trattativa che oggi sarebbe pericoloso smantellare».