Refosco: il bonus 80 euro non si tocca!

Giovedì, 06 settembre 2018

“Siamo totalmente contrari alla cancellazione del bonus 80 euro, introdotto dal 2014 con D.L. n. 66/2014, così come ipotizzato da alcuni rappresentanti del governo intenzionati a trasferirne le relative risorse al cd "reddito di cittadinanza"”.

A ribadirlo con forza è Gianfranco Refosco, segretario generale della Cisl Veneto, intervenendo nel dibattito sulla Legge di Bilancio 2019 che il governo di prepara a scrivere.

In una dichiarazione rilasciata alla stampa, Refosco respinge nettamente ogni ipotesi di cancellazione del bonus 80 euro sottolineando che in Veneto “viene percepito dal 57% dei lavoratori dipendenti. Si tratta di circa 1.100.000 contribuenti che beneficiano di questo intervento o in modo completo (960 euro) o ridotto (in proporzione al reddito).

Complessivamente, nelle tasche di questi lavoratori arriva poco più di 900 milioni di euro netti (media 830 euro pro capite). Questo senza contare i benefici derivati in termini di accesso al welfare, essendo il bonus non computato nel reddito imponibile”.

“Per il Veneto – aggiunge il segretario della Cisl - ci sarebbe anche un ulteriore effetto negativo: il trasferimento di buona parte del finanziamento, finora andato in consumi o risparmio locale, verso altre aree d'Italia”.

“Non si fanno politiche sociali togliendo tanto a chi ha poco per dare qualcosa a chi ha meno – ribatte Refosco - Non è questa l'equità e la solidarietà sociale di cui ha bisogno il nostro Paese. Non è questo il riequilibrio fiscale che ci aspettiamo. Non è così che si risolvono i problemi della mancanza di lavoro e della povertà che pesano nelle aree deboli del nostro Paese”.

Il segretario Cisl ha poi criticato anche la flat tax, “che cancella il principio di proporzionalità nella partecipazione dei cittadini alla fiscalità collettiva sulla base del reddito disponibile da ciascuno”, e sostenuto la validità della detassazione dei premi di risultato.