Privatizzazione Poste Italiane. Ghiraldello (Slp Cisl Veneto): “Se passasse, molti uffici chiuderebbero”
Tante le manifestazioni in corso in questi giorni per dire no alla privatizzazione di Poste Italiane. Le organizzazioni sindacali di categoria Slp Cisl, Slc Cgil, Uil Poste, Confsal Com e Ugl Com proseguono lo stato di agitazione per chiedere al Governo che il restante 29,6 per cento delle quote di Poste Italiane in mano al Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) non passi al privato.
“Una delle tante privatizzazioni annunciate dal governo Meloni – ha commentato il Segretario generale della Slp Cisl Veneto Samuele Ghiraldello – che intende svendere i gioielli di famiglia per coprire una piccola parte del debito pubblico del nostro paese. Questa operazione – ha denunciato – rischia di portare alla chiusura di diversi uffici postali soprattutto nei piccoli paesi, dove le banche hanno già chiuso e milioni di risparmiatori si affidano alla più grande azienda italiana di servizi come Poste. Questa, grazie alla sua capillarità, ha il punto di forza e di riferimento per milioni di risparmiatori. Serve una retromarcia da parte dell’esecutivo – ha concluso Ghiraldello – che metterebbe a rischio oltre ai posti di lavoro, la tenuta sociale del paese e la consegna nelle mani di investitori stranieri dei dati sensibili di circa 35 milioni di italiani che sono oggi clienti di questa azienda”.
Intanto domani, giovedì 30 maggio, è in programma un sit-in nazionale davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze a Roma.