9° congresso regionale di Slp Cisl Veneto: riconfermato segretario generale Samuele Ghiraldello

Venerdì, 04 aprile 2025

Entro il 2026 in Veneto oltre 300 portalettere diventeranno “corrieri” di Poste italiane, assunti a tempo indeterminato full time: si tratta soprattutto di giovani che hanno già avuto un rapporto di lavoro a tempo determinato con l’azienda e saranno così stabilizzati. Questo grazie all’accordo sulla riorganizzazione della rete logistica, siglato a luglio 2024 fra Poste italiane e Slp Cisl, che rappresenta un passo strategico per il futuro del settore postale e uno strumento per generare nuova occupazione. Lo ha evidenziato nella sua relazione Samuele Ghiraldello, riconfermato segretario generale di Spl Cisl Veneto – la categoria dei lavoratori e delle lavoratrici delle Poste –, riunita oggi a Martellago (Venezia) per il suo 9° Congresso regionale. Accanto a lui resta in Segreteria Isabella Bonaldo, di Mirano (Venezia), ed entra Ramudu Miotto, di Mogliano Veneto (Treviso).

Il Congresso, dal titolo “Identità e partecipazione una storia che continua”, arriva in una fase di notevole trasformazione per Poste italiane, la più grande azienda pubblica del Paese, che ha avviato nel 2024 il proprio nuovo piano industriale e in Veneto vede 1024 uffici e 208 centri di recapito con 8mila lavoratori fra direttori, personale di filiale, sportellisti e portalettere. Tra le novità che stanno già avendo un impatto sul nostro territorio, c’è il potenziamento di alcune strutture della divisione DTO (Digital Technology Operation) con il fine di saldare ancora di più la dimensione fisica e quella digitale dei servizi offerti: da un lato ha favorito il ricambio generazionale e l’inserimento di risorse dalle competenze informatiche, dall’altro ha fatto sperimentare la perdita del know-how sviluppato nel quotidiano e patrimonio di chi se n’è andato.

Su scala nazionale, scongiurato il rischio di privatizzazione di Poste Italiane grazie anche alle forti sollecitazioni dei sindacati verso l’azienda e il Governo, a fine 2024 è stato raggiunto anche il rinnovo del Contratto collettivo nazionale scaduto a dicembre 2023, che ha determinato un aumento di ben 230 euro medi lordi mensili, con 192 euro destinati ai minimi tabellari e un bonus una tantum di 1.000 euro. Ma non è tutto: sul fronte normativo sono state introdotte tutele importanti, dalla revisione delle ferie solidali a una maggiore regolamentazione delle trasferte, fino a garanzie rafforzate per le assenze legate a patologie gravi. E ancora, è stato potenziato il welfare aziendale e introdotta la sperimentazione della settimana lavorativa di cinque giorni, che nella nostra regione riguarda già gli uffici di Vicenza, Padova e Treviso centro. «Il rinnovo del Ccnl ha anche valorizzato gli strumenti di partecipazione, come gli Osservatori paritetici per garantire un dialogo continuo e strutturato tra azienda e lavoratori – spiega Ghiraldello –. Un approccio partecipativo che riflette una visione più ampia, quella promossa da Cisl con la proposta di legge sulla partecipazione il cui obiettivo è dare voce ai lavoratori nei processi decisionali delle imprese».

Come emerso a più voci al Congresso, centrale resta il problema della razionalizzazione dei servizi di prossimità, in primis gli uffici postali, con orari di apertura ridotti e perdurante carenza di personale: «La progressiva trasformazione degli uffici postali potrebbe ridimensionare la funzione sociale di Poste, mettendo in discussione la sua capillarità e il legame storico con i piccoli territori – sottolinea Ghiraldello –. Nella nostra regione, caratterizzata fino a qualche anno fa da un’alta concentrazione di sportelli bancari, è ormai da tempo in atto il fenomeno della desertificazione bancaria: l’ufficio postale diventa così l’unico avamposto al servizio della collettività, dove mutualità e interesse economico possono convivere e far convivere gli interessi mutualistici della comunità, garantendo servizi di prossimità».

E ancora il tema degli appalti, che portano pure per il settore postale gravi criticità, dai costi elevati della logistica alla concorrenza sleale con paghe basse e instabilità: «Il nostro obiettivo sindacale – afferma Ghiraldello – è combattere tutte le forme di dumping sociale, garantendo regole uguali per tutti. Vogliamo sostenere le aziende che rispettano i lavoratori, investendo in sicurezza e qualità, per questo vigileremo attentamente sugli appalti postali, affinché siano affidati solo ad aziende serie, organizzate e rispettose delle regole».

Infine anche per il settore appaiono cruciali le sfide legate all’intelligenza artificiale, sul cui fronte Poste Italiane ha avviato sperimentazioni (piattaforme ibride e sistemi di assistenza virtuale) oltre a introdurre nel nuovo Ccnl l’istituzione dell’Osservatorio paritetico sulla digitalizzazione del Lavoro.

«Poste italiane svolge un ruolo essenziale, un servizio pubblico che non dovrà mai essere privatizzato proprio per la sua natura di garanzia dei diritti essenziali – ha sottolineato il segretario generale di Cisl Veneto Massimiliano Paglini nel suo intervento –. Il giusto profitto per un’azienda pubblica dovrà tenere conto dei servizi essenziali scritti in Costituzione». «La partecipazione dello Stato nel capitale di Poste italiane – ha aggiunto – ne connatura il carattere pubblico dell’azienda e può essere un laboratorio di attuazione della legge sulla partecipazione così da realizzare quei principi fondativi della Repubblica e di Cisl. Una sfida epocale per generare nuovo sviluppo, crescita e tutele per tutti».

L’appuntamento ha visto la presenza anche del segretario generale di Slp Cisl nazionale Raffaele Roscigno.