Occhialeria. Esuberi Safilo: i dipendenti accolgono l’ipotesi di accordo

Giovedì, 05 marzo 2020

“Un punto di partenza e non di arrivo”.

Con questo commento i dipendenti della Safilo di Longarone hanno accolto, a larga maggioranza, l’ipotesi di accordo raggiunto, lo scorso 2 marzo, tra il vertice dell’azienda e i sindacati.

La direzione aziendale aveva dichiarato, infatti, un esubero di quasi la metà dei lavoratori della Safilo: ben 400 su un totale di 860, ipotesi respinta dai sindacati di categoria Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil e dalle RSU che avevano chiesto soluzioni alternative ai licenziamenti.

L’ipotesi di accordo, arrivata dopo mesi di trattative che hanno coinvolto anche le segreterie regionali e nazionali di categoria, la Regione Veneto e il Ministero dello Sviluppo Economico, prevede una serie di strumenti finalizzati alla difesa dell’occupazione e di incentivi all’esodo volontario, quali il contratto di solidarietà per 12 mesi rinnovabile, dopo un confronto fra le parti 3 mesi prima della scadenza del primo anno. Si procederà anche un confronto con le organizzazioni sindacali territoriali e la RSU per individuare, per ogni singolo reparto, elementi di continuità e garanzia produttiva.

“La Safilo – ha commentato Nicola Brancher, segretario della Femca Cisl Belluno-Treviso - è un’azienda che rappresenta un patrimonio di storia e di competenze inestimabile, che dev’essere difesa in modo forte ed organico. L’intesa raggiunta a Longarone, pertanto – sottolinea - deve essere ricompresa in un accordo quadro da siglare al Mise, a ulteriore garanzia di una pressione importante da fare sulla proprietà e sull’azionista di maggioranza per un futuro di prospettiva e di mantenimento prima e di rilancio poi delle attività nel nostro Paese”.