Terracciano (Fns Cisl Veneto): “Carceri sovraffollate e ancora nessuna soluzione. Pronti alla mobilitazione”

Mercoledì, 12 luglio 2023

“Ancora una volta le promesse di soluzione dei problemi non sono mantenute”. È il commento di Giuseppe Terracciano, Segretario regionale aggiunto di FNS Cisl Veneto (la categoria che rappresenta i lavoratori della Polizia penitenziaria), in seguito all’incontro odierno con il provveditore del Triveneto Maria Milano Franco d'Aragona e dopo l’annuncio di un incremento di soli 50 agenti per tutti i dieci istituti carcerari della regione.

Un numero del tutto insufficiente “a colmare il gap tra la dotazione e le effettive necessità”, denuncia il sindacato. “La situazione già critica è ulteriormente esasperata dal perdurante atteggiamento antisindacale emerso anche da quest’ultimo incontro – ha aggiunto Terracciano - Da parte nostra è ampia l’insoddisfazione e riguarda la proposta nella sua globalità. Ma ancor di più perché è proprio una politica di assunzioni straordinarie a mancare, ossia una visione di prospettiva. Fatto grave anche in vista dei cospicui pensionamenti attesi nel prossimo triennio”.

Le carceri venete, oltre ad essere sovraffollate, registrano episodi frequenti di aggressione verso gli agenti, sono carenti di personale (anche di direttori e funzionari, a scapito dell’efficienza organizzativa) e contano un numero sempre maggiore di detenuti in disagio psichico, per la cui gestione mancano risorse umane, strumenti e protocolli. Ne conseguono, sottolinea la FNS Cisl Veneto, “diritti contrattuali non rispettati, sovraccarichi di impegni e mansioni, a partire dal frequente prolungamento degli orari di lavoro, ferie non godute, nonché gravi lacune organizzative e problemi di sicurezza nei luoghi di lavoro. Insomma, condizioni quotidiane di lavoro insostenibili”.

“Di fronte all’ennesimo ‘muro’ – annuncia il Segretario di FNS Cisl Veneto - siamo decisi a intraprendere un’ampia azione di protesta finché le richieste degli uomini e delle donne della Polizia penitenziaria non saranno recepite dall’Amministrazione e dalle Istituzioni. Una mobilitazione che toccherà tutto il territorio, con presidio costante di fronte al Provveditorato a Padova e sit-in dinanzi a ogni istituto della Regione”.

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