Fisascat Veneto. “La Festa non si vende” contro aperture 25 aprile e 1° maggio

Martedì, 20 aprile 2021

“‘La Festa non si vende’, tutte le festività devono essere rispettate, tanto più in questa emergenza sanitaria”.

È il monito della campagna unitaria nazionale promossa da Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil, cui aderiscono anche i sindacati veneti, che sollecitano un’ordinanza regionale che preveda la chiusura degli esercizi commerciali e alimentari per le prossime festività del 25 aprile e del 1° maggio.

“Non si scherza e non si deroga sulla salute – denunciano i sindacati - non possiamo tollerare che ipermercati e supermercati diventino nelle festività luoghi di assembramento e potenziali focolai del contagio. È assurdo – aggiungono - che i sindaci adottino provvedimenti di restrizione anti-contagio per cittadini e famiglie nei luoghi aperti delle città mentre nei supermercati sia permesso accogliere e vedere file di persone e aggregazioni continue nei giorni festivi”.

“Oggi gli esercizi commerciali alimentari sono equiparati a servizi essenziali e sono diventati indispensabili – aggiunge Maurizia Rizzo, Segretaria Generale Fisascat Cisl Veneto - ma ai lavoratori del commercio non viene riconosciuta alcuna priorità nell’ambito del Piano Vaccinale anti Covid-19, nonostante le richieste e gli appelli fatti ai Governi (precedente e attuale) e alla Regione. Sono già molti i lavoratori del commercio e della grande distribuzione organizzata che hanno contratto il Covid-19 – conclude - alcuni hanno perso la vita e tutti sono quotidianamente esposti a rischio contagio a fronte di molti clienti non curanti delle regole di sicurezza obbligatorie”.

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