Cisl Pd Ro. Oggi il convegno “Pensare europeo. Il futuro dell’impesa fra occupazione e sostenibilità”

Venerdì, 16 dicembre 2022

“Il nostro intento è avviare un percorso verso un grande patto tra impresa, sindacato e politica capace di disegnare un modello di crescita sostenibile e partecipativo che parta dal territorio, ma con la consapevolezza che il ruolo degli attori economici e sociali non possa prescindere da una progettualità nazionale ed europea”.

Il Segretario generale della Cisl Padova Rovigo, Samuel Scavazzin, ha aperto così il convegno “Pensare europeo e agire sul territorio di Padova Rovigo. Il futuro dell’impesa fra occupazione e sostenibilità”, tenutosi nell’ambito del Consiglio generale svoltosi questa mattina al Net Tower Hotel di Padova al quale hanno partecipato anche il Console onorario di Germania per Veneto e Friuli Venezia Giulia, Paola Nardini, e il Direttore generale di Assindustria Venetocentro, Giuseppe Milan.

Tema principale al centro dell’incontro, il welfare. “La pandemia – ha commentato Scavazzin – ha messo in evidenza quello che la Cisl afferma da tempo: il valore del welfare non solamente per il livello di retribuzione, ma anche come fonte di benessere organizzativo e per la qualità della vita sia professionale che familiare”.

“La Germania – ha dichiarato Paola Nardini – è tra le nazioni leader per il sistema del welfare, che viene pagato dai contribuenti a caro prezzo. Il cittadino ha però la percezione di come i denari che corrisponde allo Stato vengano immediatamente ben riutilizzati”.

Il Direttore generale di Assindustria Venetocentro, Giuseppe Milan, ha invece ricordato come “l’introduzione del welfare nelle nostre realtà imprenditoriali nasca da due spinte autonome che si stanno incontrando. La prima deriva da un’analisi fatta dalla Cisl negli anni Novanta sulla mancata copertura in alcuni servizi, come previdenza e sanità. È iniziato così – ha spiegato - l’inserimento, nelle piattaforme innanzitutto di secondo livello e quindi nei contratti nazionali, di misure di previdenza integrativa. L’altra spinta – ha aggiunto Milan - è venuta dal fronte imprenditoriale, che in quegli anni non era affatto preparato a recepire questa sollecitazione. Inizialmente ha subìto questa iniziativa, poi ne ha compreso l’utilità anche per dare più valore al lavoro ed intervenire sul cuneo fiscale”.

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