Caregiver familiari in Veneto, “abbandonati dalle istituzioni e senza reti di supporto”: lo rileva un sondaggio di Fnp Cisl Veneto

Giovedì, 19 settembre 2024

Nella nostra regione l’83,6% dei caregiver familiari si sente abbandonato dalle istituzioni, dalle quali ritiene di ricevere poco o nessun sostegno. E anche se il 70,4% afferma di aver bisogno di aiuto per svolgere l’attività di caregiver, il 59% fa tutto da solo (non ha, ad esempio, altre forme di supporto come badante o assistenza domiciliare integrata, ADI) e l’87% non si appoggia a una rete sociale esterna (come il volontariato).

È quanto emerge dal sondaggio “Caregiver in Veneto: avere cura di chi ha cura”, effettuato da Fnp Cisl Veneto tramite questionario diffuso nei mesi scorsi tra i propri iscritti, raccogliendo circa 500 risposte. Ancora, il 55,9% ritiene pesante o molto pesante prendersi cura del proprio familiare, e in molti corrono il rischio di ammalarsi a loro volta: il 46,2% dichiara infatti peggioramenti nella propria salute fisica e il 53,8% nella propria salute mentale. E quasi la metà, il 46,6%, ha dovuto lasciare il lavoro o lo studio per fare il caregiver.

«Le difficoltà espresse dai nostri iscritti nascono dalla mancanza di una normativa nazionale e regionale, che regoli in modo uniforme e universale i diritti e i doveri dei caregiver familiari», commenta la segretaria generale Fnp Cisl Veneto Tina Cupani. «La disabilità – continua – e quindi la non autosufficienza hanno diverse forme: si può nascere con una disabilità, ci può essere un evento improvviso che la determina o si può sviluppare nel processo di invecchiamento. Il comune denominatore è che essa ricade in primo luogo sulle famiglie, e non saper dove “sbattere la testa” è il primo ostacolo, da cui scaturiscono gli altri».

I caregiver familiari, sottolinea ancora Cupani, «sono i grandi invisibili del welfare: al momento l’unica definizione di caregiver in Italia è quella scritta nella Legge di Bilancio del 2018» che, sostanzialmente, parla di assistenza gratuita e volontaria a un familiare non autosufficiente riconosciuto invalido. In base a questa definizione vengono erogate delle indennità: sono soldi del Fondo nazionale per la non autosufficienza ripartiti per le Regioni, che poi li distribuiscono generalmente con bandi, ma tutelare i caregiver va oltre la mera erogazione di sostegni economici.

L’Emilia-Romagna è stata la prima a dotarsi nel 2014 di una legge regionale, dopo di lei altre dieci regioni ma non il Veneto. «Non sarà mai troppo presto farlo anche da noi, considerando anche che a livello nazionale si è mosso finalmente qualcosa con la Legge Delega Anziani, ma i tempi vanno accelerati», conclude Cupani con un riferimento al Tavolo tecnico per l’analisi e la definizione di elementi utili per una legge statale sui caregiver familiari, istituito a febbraio 2024 dai ministeri della Disabilità e del Lavoro.