Bielorussia. L’associazione Supolka denuncia le condizioni dei dissidenti in carcere

Lunedì, 05 luglio 2021

L'Associazione Bielorussi in Italia "Supolka” denuncia le condizioni in cui i carcerati dissidenti politici vengono tenuti all'interno degli istituti penali del Paese.

Lo fa nella newsletter “Bielorussia libera”, dove l’Associazione sostiene che il regime di Lukashenko cerca di “spezzare” gli oppositori tramite “l’utilizzo sadico della reclusione in cella di isolamento reiterata più e più volte; celle stipate di persone oltre la capienza massima, senza materassi, in pessime condizioni igieniche”. Inoltre, si legge ancora nella rivista, non verrebbe fornito alcun presidio sanitario contro la pandemia da Covid e “i pochi che vengono reclusi con una mascherina, sono costretti a tenerla per tutto il periodo di detenzione”.

Secondo quanto poi dichiarato all'Associazione Bielorussi in Italia da parte di prigionieri usciti dal carcere dopo aver scontato la loro pena, sarebbe vietato loro qualsiasi contatto con i familiari e gli avvocati difensori e sarebbero sottoposti ad interrogatori e minacce di rappresaglie contro i familiari.

“Un sistema studiato appositamente – dichiara Supolka - per umiliare e piegare la volontà dei dissidenti, annullare la loro personalità, togliere loro ogni diritto umano”.

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