Aumento costi energia e gas. Refosco (Cisl Veneto): “Monitorare la situazione e diversificare le fonti”
Cisl Veneto ha espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa della Regione, il cui assessore al Lavoro Elena Donazzan ha incontrato le parti sociali del comparto industriale e artigianale locale in merito all’aumento dei costi dell’energia e del gas verificatosi negli ultimi mesi.

Tutto ciò, infatti, rischia di avere pesanti ricadute occupazionali e produttive sulle aziende venete che potrebbero essere costrette a fermare le loro attività.
“Condividiamo la proposta della Regione – ha dichiarato il Segretario generale Cisl Veneto, Gianfranco Refosco – di costituire un tavolo di monitoraggio delle varie situazioni aziendali per anticipare eventuali crisi con impatto sull’occupazione e predisporre i necessari interventi per salvaguardare i posti di lavoro e la continuità delle attività produttive. Riteniamo inoltre necessario un confronto – ha aggiunto - allargato all’Assessorato alle Attività produttive, sulle scelte immediate da mettere in campo per calmierare l’aumento esorbitante del costo dell’energia e del gas, chiamando in causa anche le aziende fornitrici (nazionali e locali, a partire dalle multiutilities) e facendo pressione comune sul Governo per chiedere un immediato intervento che salvaguardi il patrimonio industriale e artigianale del nostro territorio. È inoltre opportuno perseguire, rapidamente, tutte quelle azioni che potrebbero implementare la nostra produzione di energia nel breve, medio e lungo periodo – ha suggerito Refosco – La scelta strategica è quella della diversificazione delle fonti di energia. Le energie rinnovabili, come l'idroelettrico, hanno bisogno urgente di investimenti e ammodernamenti negli impianti esistenti e il completamento di quelli che sono in fieri, ma di fatto restano bloccati – ha concluso il Segretario Cisl Veneto - Gli impianti di termovalorizzazione e di rigassificazione e l’estrazione di gas nell’Adriatico consentirebbero al nostro Paese e alla nostra regione una maggiore autonomia e quindi una minore dipendenza dalle turbolenze esterne dei mercati”.