Aumento costi energia e gas. Refosco (Cisl Veneto): “Monitorare la situazione e diversificare le fonti”

Lunedì, 21 febbraio 2022

Cisl Veneto ha espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa della Regione, il cui assessore al Lavoro Elena Donazzan ha incontrato le parti sociali del comparto industriale e artigianale locale in merito all’aumento dei costi dell’energia e del gas verificatosi negli ultimi mesi.

Tutto ciò, infatti, rischia di avere pesanti ricadute occupazionali e produttive sulle aziende venete che potrebbero essere costrette a fermare le loro attività.

“Condividiamo la proposta della Regione – ha dichiarato il Segretario generale Cisl Veneto, Gianfranco Refosco – di costituire un tavolo di monitoraggio delle varie situazioni aziendali per anticipare eventuali crisi con impatto sull’occupazione e predisporre i necessari interventi per salvaguardare i posti di lavoro e la continuità delle attività produttive. Riteniamo inoltre necessario un confronto – ha aggiunto - allargato all’Assessorato alle Attività produttive, sulle scelte immediate da mettere in campo per calmierare l’aumento esorbitante del costo dell’energia e del gas, chiamando in causa anche le aziende fornitrici (nazionali e locali, a partire dalle multiutilities) e facendo pressione comune sul Governo per chiedere un immediato intervento che salvaguardi il patrimonio industriale e artigianale del nostro territorio. È inoltre opportuno perseguire, rapidamente, tutte quelle azioni che potrebbero implementare la nostra produzione di energia nel breve, medio e lungo periodo – ha suggerito Refosco – La scelta strategica è quella della diversificazione delle fonti di energia. Le energie rinnovabili, come l'idroelettrico, hanno bisogno urgente di investimenti e ammodernamenti negli impianti esistenti e il completamento di quelli che sono in fieri, ma di fatto restano bloccati – ha concluso il Segretario Cisl Veneto - Gli impianti di termovalorizzazione e di rigassificazione e l’estrazione di gas nell’Adriatico consentirebbero al nostro Paese e alla nostra regione una maggiore autonomia e quindi una minore dipendenza dalle turbolenze esterne dei mercati”.

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