Anziani. In Veneto 180 mila non autosufficienti. Sindacati chiedono tavolo di confronto con la Regione

Giovedì, 31 marzo 2022

In Veneto sono circa 180mila gli anziani non autosufficienti. Secondo i dati Istat pre pandemia, rappresentano il 16% degli over 65, percentuale che sale al 19% nella fascia d’età fra i 75 e gli 85 anni e si arriva al 20% per gli over 85.

Da qui l’esigenza evidenziata dai sindacati dei pensionati veneti, nel corso del convegno “Migliorare i servizi e le prestazioni per gli anziani non autosufficienti nella regione”, di attivare subito un tavolo di confronto fra Regione e parti sociali, considerando anche il costante invecchiamento della popolazione e l’aumento del numero degli ultra 80enni, la categoria più interessata dal problema.

“Di questi 180mila anziani non autosufficienti - ha sottolineato Sergio Furlanetto della Fnp Cisl - 149mila sono assistiti in famiglia, 31 mila nelle Rsa. E i numeri sono destinati a lievitare”.

Fnp Cisl, Spi Cgil e Uilp Uil hanno quindi analizzato in un documento i servizi per la gestione della non autosufficienza in Veneto e la loro organizzazione, rilevandone le criticità, quali frammentazione delle risposte, inadeguatezza degli interventi e carenza delle risorse investite. Inoltre, hanno studiato lo "stato dell'arte" dell’integrazione sociosanitaria, l’accesso ai servizi e la domiciliarità, i caregiver, le assistenti familiari, l’assistenza domiciliare (SAD), l’Assistenza domiciliare integrata (ADI), il Co-housing e le diverse forme dell’abitare, l’affido familiare, la residenzialità e semiresidenzialità, le detrazioni fiscali e, infine, le strutture intermedie.

“Chiediamo da subito un tavolo di confronto con la Regione sulla non autosufficienza – ha dichiarato Gino Ferraresso, dello Spi Cgil - nel nostro documento unitario ci sono proposte migliorative rispetto alla legge regionale del 2009 e abbiamo individuato interventi a costo zero che si possono attuare senza attendere i fondi del Pnnr”.

Lorenza Cervellin (Uilp Uil) ha, infine, sottolineato come il lavoro svolto dai sindacati dei pensionati possa essere il punto di partenza per riorganizzare il sistema: “Abbiamo prodotto una ricerca dalla visione universalistica, che propone soluzioni per dare coerenza ed efficienza a un sistema molto complesso. Non c'è più tempo da perdere – ha concluso - i tavoli sulla non autosufficienza vanno convocati subito”.

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