8 marzo sciopero dipendenti Gruppo Enel. Flaei, Filctem e Uiltec: “Azienda focalizzata sui profitti”

Mercoledì, 21 febbraio 2024

Sciopero generale, il prossimo 8 marzo, dei dipendenti di tutte le società del Gruppo Enel. Lo hanno proclamato le Segreterie Nazionali di Flaei-Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec-Uil in seguito all’esito negativo dell’incontro svoltosi lo scorso 8 febbraio presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, annunciando anche uno sciopero delle prestazioni di lavoro straordinario programmabile dal 24 febbraio al 24 marzo prossimi.

“La nuova vision aziendale, decisa dal Board fresco di nomina – spiegano le organizzazioni sindacali - è totalmente focalizzata ed indirizzata verso profitti finanziari. È un inaccettabile tradimento della sua vocazione industriale di servizio. Non scioperiamo per rivendicare aumenti salariali – precisano Flaei-Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec-Uil - siamo preoccupati per la direzione che sta prendendo l’Azienda. Enel potrà essere la protagonista nel nostro Paese per la transizione energetica e digitale, l’elettrificazione dei consumi ed i progetti previsti del PNRR avranno un enorme impatto sui suoi ricavi se sarà capace di cogliere le sfide future tramite gli investimenti sugli asset e sulle persone”.

Invece, sostengono i sindacati, “L’azienda vuole esternalizzare attività elettriche affidandole alle imprese appaltatrici con possibili rischi di ricadute sulla sicurezza del lavoro ed un aumento degli incidenti da elettrocuzione, vuole modificare l’orario del lavoro per le realtà operative senza un adeguato piano di assunzioni, vuole ridurre lo smart working andando a peggiorare i tempi di vita di migliaia di lavoratrici e lavoratori”.

“Gli investimenti per le fonti rinnovabili – aggiungono - passano dai 5,5 miliardi a 2,9 miliardi di euro (in tre anni). Non c’è traccia di investimenti nel settore idroelettrico né sulla geotermia. C’è un generico impegno per la realizzazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo (batterie)”.

“La verità – concludono Flaei, Filctem e Uiltec - è che l’azienda non ha il coraggio di compiere le scelte necessarie per lo sviluppo del paese. Nessun piano industriale di sviluppo e creazione di valore, nessuna idea su come affrontare il superamento del fossile e la messa a terra delle nuove tecnologie green. Solo operazioni per quadrare bilanci e produrre utili”.