Cisl, Filca e Fai Padova Rovigo, “Rischio idraulico: serve maggiore attenzione anche nel nostro territorio”

Giovedì, 18 maggio 2023

Intervento dei Segretari generali Cisl, Filca e Fai Padova Rovigo Samuel Scavazzin, Giorgio Roman e Gilberto Baratto in merito all’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna e provocato 9 vittime e ingenti danni.

«Quello che è accaduto e sta accadendo in Emilia Romagna deve farci riflettere sulla fragilità anche del nostro territorio. Il cambiamento climatico in atto sta aggravando il rischio di fenomeni di particolare intensità in tutto il mondo e in particolare nelle zone a basso livello sul mare, come è tutta la pianura Padana e la zona del Delta in particolare. Ma anche il territorio padovano non è esente da rischi, perché manca da anni un’adeguata attenzione alla manutenzione ordinaria. La tempesta non si può evitare, ma ci si può preparare ad affrontarla e questa è una metafora che può essere applicata ad ogni ambito della vita. Ma fuor di metafora, non ci stiamo preparando. Diamo il meglio nell’affrontare l’emergenza, ma non siamo altrettanto bravi nell’ordinaria amministrazione.

Manca un progetto a lungo termine per la tutela del suolo che limiti le inondazioni, ma anche i disagi che sempre più spesso accompagnano fenomeni di moderata intensità, e che riduca l’impatto dei periodi di siccità, come quello che ha preceduto le attuali piogge. Pensiamo alla “Strategia del Suolo” approvata dalla Commissione Europea, il cui obiettivo è arrivare al consumo di suolo pari a zero (zero net land take) per tutti gli Stati membri entro il 2050, attraverso azioni concrete, molte delle quali dovranno essere attuate già entro il 2030. Tante problematiche derivano da anni di espansione urbana e industriale spesso incontrollata e di scarsa attenzione alla tutela dell’ambiente e del paesaggio. Un rilancio per il settore edile potrebbe venire invece dai progetti finalizzati al recupero del patrimonio edilizio esistente per evitare ulteriore consumo di suolo. Secondo il rapporto Ispra 2022, il Veneto è la seconda regione italiana per percentuale di consumo di suolo, pari a 11,9% rispetto a una media italiana del 7,9%, e Padova è la città più cementificata del Veneto.

È questa la conseguenza anche del campanilismo di molti Comuni che ha portato in passato alla frammentazione delle aree industriali a scapito di quelle agricole, che svolgono invece un ruolo importante nella riduzione del rischio idrogeologico e nella difesa del territorio. È necessario aumentare le risorse per la creazione di bacini di laminazione che permettano di raccogliere l’acqua dei fiumi in caso di piena e di restituirla nel periodo di scarse precipitazioni, proteggendo così le aree urbanizzate e limitando il rischio idraulico. Servono anche maggior coordinamento e investimenti per valorizzare il ruolo dei Consorzi di bonifica nella gestione e manutenzione ordinaria di canali, torrenti e ruscelli. I fenomeni naturali causati dai cambiamenti climatici rappresentano già un’emergenza. Bisogna intervenire subito nell’ordinario per non trovarci domani ad affrontare una catastrofe».

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