Crisi: prime risposte, ma ci aspettiamo di più

Lunedì, 01 dicembre 2008

Le prime, attese, misure del governo per realizzare una seria rete protettiva a favore dei lavoratori, dei pensionati e delle loro famiglie, specie se a basso reddito, sono state finalmente approvate nel CdM di venerdì scorso.

I provvedimenti contenuti del Decreto Legge sono positivi e rappresentano una prima, importante conferma della nostra perseverante azione sindacale: il governo ha riconosciuto la necessità urgente di intervenire a favore degli interessi che rappresentiamo.
Fino a qualche settimana fa non era cosa scontata.

Nel merito dei contenuti. Consideriamo utili gli interventi a favore dei redditi di lavoro dipendente e di pensione più bassi, anche per il collegamento alle condizioni famigliari: bonus famigliare e primo blocco di alcune tariffe pubbliche.
Nella giusta strada va il raddoppio della dotazione per sostenere i costi degli ammortizzatori sociali e la loro estensione a chi è più a rischio occupazione: apprendisti, interinali, dipendenti dell'artigianato e delle piccole aziende di servizi, collaboratori a progetto (un terzo dei lavoratori veneti). Utile anche l'azione nei tassi di interesse sui mutui casa.

Molto importante infine la scelta di innalzare a 35 mila euro la soglia del reddito annuo dei lavoratori che potranno beneficiare della detassazione del salario di produttività per i nuovi spazi che apre alla contrattazione aziendale e territoriale. Il governo ha fatto propria la richiesta avanzata da Raffaele Bonanni nell'incontro del 24 novembre scorso.

Tutto ciò però non basta.

Alla recessione che avanza va contrapposta una rete di protezione del reddito di chi lavora e di chi è in pensione più robusta e più ampia.
I provvedimenti "straordinari" devono diventare permanenti e strutturati in modo che siano più efficaci per chi viene sospeso dal lavoro o, peggio ancora, perde il lavoro.
La detassazione del salario di produttività va stabilizzata come elemento definitivo per rafforzare retribuzione dei lavoratori e competitività delle imprese.
Lo stesso vale per gli interventi fiscali a favore delle famiglie che vivono di reddito di lavoro dipendente o di pensione. Non possiamo accettare nuovi poveri e nuova emarginazione.

Le soluzioni per arginare le difficoltà causate dalla crisi, che non si risolverà in breve tempo, devono quindi diventare opportunità consolidate.

Questo di più, che vogliamo conquistare esercitando tutta la nostra forza sindacale, senza scendere nel confuso e pericoloso terreno della polemica, non può arrivare però solo dalle decisioni del governo centrale, nelle cui prerogative rimangono comunque le scelte principali, ma anche dalla Regione Veneto e degli stessi Comuni e Province.

Dalla Regione Veneto attendiamo risposte concrete alle richieste in materia di flessicurezze e di sostegno alla non autosufficienza che abbiamo avanzato da tempo e dagli Enti Locali iniziative concrete di protezione sociale a livello locale. Le risorse finalizzate in questo senso non vanno tagliate ma, al contrario, incrementate, a partire dal prossimo 2009.

Nessuno sconto può essere concesso a chi esercita responsabilità in questa difficile situazione. E' tempo invece di rimediare alle omissioni e di colmare i ritardi.

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