Concentrarsi, anche in Veneto

Martedì, 07 settembre 2010

Concentrarsi sui problemi dell'economia.
Lo ha detto il Presidente della Repubblica qualche giorno fa, proprio qui in Veneto.
Un invito, molto esplicito, alla politica e al governo. Perché, e non da oggi, non è così.
Un invito che va raccolto anche in Veneto. Non possiamo pensare che non ci riguardi. Non siamo su un altro pianeta. Né per la condizione dell'economia e dell'occupazione, né per la discussione della politica locale. E la legislazione regionale è in fase di avvio.
In Veneto però ci sono le condizioni perché l'esortazione del Capo dello Stato non cada nel nulla.
La Regione ha istituito, con prontezza, il Tavolo per lo sviluppo del Veneto attorno al quale trovano posto i rappresentanti delle parti sociali e delle autonomie locali.
Una risposta concreta ad una nostra altrettanto concreta proposta e richiesta.
Al Tavolo non sono assegnati compiti generici e irrilevanti, al contrario: individuare i settori prioritari sui quali concentrare l'attenzione, individuare gli strumenti che possono metterli in condizione di trainare la ripresa ed infine concertare gli impegni per attivare questi strumenti.
E' questo dunque l'ambito, il luogo, in cui può prendere corpo il "concentrarsi". Almeno per la parte che riguarda la elaborazione delle idee, delle proposte.
Poi spetterà alle istituzioni locali, a cominciare dalla Regione, concretizzarle con deliberazioni, leggi ed altri atti di governo. E' auspicabile che tra il dire del Tavolo ed il fare di Consigli e Giunte locali non vi sia di mezzo il solito mare.
Per inciso: certamente uno Statuto che migliorasse la governabilità del Veneto sarebbe più che utile per togliere un parte del mare.
Proprio per questo se invece di cercare di forzare la prima parte dello Statuto, quella sui princìpi, verso intendimenti in contrasto con i diritti delle persone sanciti, e quindi intoccabili, dalla Costituzione Italiana e dalle leggi internazionali, meglio si farebbe a concentrarsi sulla seconda parte, quella che definisce le regole di funzionamento della Regione e dove ci è dato di scegliere e decidere con ampia autonomia..
Siamo anche convinti che in un ambito come quello di una regione, pur grande e forte come la nostra e con gli spazi di decisione e di risorse che sono oggi disponibili, nessuno dei soggetti di rappresentanza istituzionale o economica sia in grado di cambiare realmente le cose, di dare una svolta alla crisi.
Per questo il concentrarsi va interpretato, perché si atto efficace, come atto di concertazione. Pensare insieme e decidere insieme. Per farlo vanno messe in secondo piano le partigianerie e valorizzati gli interessi comuni. E in Veneto ne abbiamo parecchi.
Per questo è importante che il Tavolo sia convocato già nelle prossime settimane.
I numeri progressivi dei posti di lavoro persi, delle crisi aziendali, della crescita esponenziale del ricorso agli ammortizzatori sociali e la stretta che sta arrivando sulle disponibilità finanziarie degli enti locali richiedono risposte urgenti.

Franca Porto