Migliorare ed allargare gli ammortizzatori

Lunedì, 16 novembre 2009

A ottobre il ricorso alla Cig si è ridotto, anche in Veneto. Si è ridotto però rispetto al mese prima che, si spera, sia stato per la produzione il mese più difficile di questa lunga crisi. Rimane da vedere se si tratta di un primo segnale di una inversione di tendenza e, se così fosse, quanta rioccupazione (lavoratori che escono dalla Cig per riprendere a produrre e licenziati che trovano nuova occupazione) la ripresa porterà con sé.

Di sicuro sappiamo altre cose. La prima è che la via delle ripresa è lunga e piena di incognite, la seconda è che abbiamo perso molti posti di lavoro (100 mila) e non sono stati molti di più grazie alla Cig in deroga, la terza è che più di qualcuno è ancora lasciato solo.
Ciò che possiamo dire con certezza è che il Veneto ha saputo far fronte alla crisi grazie alla concertazione triangolare: istituzione, sindacato, imprese. In quelli parti del Veneto dove non si è fatta ne sono nati spesso degli sgorbi di welfare che nulla hanno dato e molto hanno buttato.

La prossima fase della crisi va dunque affrontata partendo dalle cose sicure per gestire quelle incerte il meglio possibile per chi lavora e per le imprese.

E' indispensabile consolidare gli ammortizzatori sociali, partendo dal semplice presupposto che è meglio avere un ombrello che magari si rivela un po' più largo del necessario piuttosto che insufficiente a coprirci.

A fine dicembre 2008 il tavolo di concertazione regionale individuò e definì gli elementi sui quali dovevano concentrarsi i provvedimenti anticrisi a favore del lavoro.
Serviva la attivazione di due specifici ammortizzatori in deroga (alla normativa generale) e aggiuntivi (a quelli già esistenti): la Cig in deroga, come disponibilità per tutte le imprese e per tutti i lavoratori e la Mobilità in deroga, come sussidio per chi non ha diritto a nessuna indennità sostitutiva alla retribuzione persa.
Quel tavolo aveva preventivato anche le risorse economiche necessarie per finanziare i due ammortizzatori: 120 milioni di euro. Quel tavolo ha centrato dunque gli strumenti e le previsioni.

Nel corso di questi primi 10 mesi del 2009, mesi tutti segnati dagli effetti negativi della crisi sul lavoro e l'occupazione, più di 200 mila lavoratori veneti hanno beneficiato del sostegno economico dell'insieme degli ammortizzatori sociali oggi disponibili che hanno, in toto o in parte, sostituito o integrato il loro reddito di lavoro mancante. Almeno 35 mila non ha perso il lavoro grazie alla Cig in deroga. Inimmaginabile la loro mancanza.

Nonostante l'ampiezza dell'ombrello protettivo non tutti coloro che hanno perso il lavoro ne sono però coperti. Anzi, salvo una improbabile forte ripresa delle assunzioni (ma i dati confermano che ne abbiamo persa una su quattro) nel breve il numero degli esclusi aumenterà. O perché escono dalla loro protezione (le indennità hanno una durata ed una scadenza) senza trovare una nuova occupazione oppure perché sono privi dei requisiti per beneficiarne.

E' necessario quindi dare continuità a quanto allora concertato: concretizzare la mobilità in deroga (superando alcune limitazioni interpretative del disposto della legge 2/2009) e ottenere nuove risorse per arrivare bene a fine anno e finanziare i costi dei due ammortizzatori. E' anche opportuno rendere più efficienti le procedure della loro gestione per garantire il rapido pagamento dei sussidi ai lavoratori.

ammortizzatori sociali, Franca Porto