Aeroporti veneti: sì a SAVE, ma con garanzie per il futuro

Mercoledì, 09 ottobre 2013

La Cisl del Veneto guarda con favore la proposta di acquisto del 35% delle quote dell’aeroporto Catullo da parte di SAVE e del suo concomitante impegno per risollevare le sorti dello scalo veronese sul quale pesa un sostanzioso buco finanziario ed una possibile pesante riduzione del personale occupato.

Se questa operazione va a buon fine SAVE diventa, nei fatti, concessionaria della gestione di tutti gli aeroporti veneti: Marco Polo (Venezia), Canova (Treviso), Catullo (Verona) e del vicino Montichiari (Brescia).

SAVE è una società privata, che ha ottenuto ottimi risultati nella gestione sia del Marco Polo (uno dei pochi aeroporti italiani registra una progressiva crescita dei passeggeri) che del Canova.

Un unico gestore permetterebbe di riorganizzare e portare a sistema questi scali, valorizzando le potenzialità di ciascuna tramite una loro specializzazione. Gli investimenti su Verona sono anche l’unica chance per evitare il licenziamento di 130 lavoratori.

Sul tavolo, poi, non ci sono altre ipotesi e proposte, se non quella di far affogare Catullo nei suoi debiti per portarlo alla chiusura. Le stesse avances, poi rientrate, della F21 (la finanziaria di Poste Italiane) prevedeva esplicitamente la sua chiusura.

Viceversa, se il piano SAVE non andasse in porto, avremmo non solo perso Verona ma anche avvilito le potenzialità di Venezia e quindi, in fin dei conti, indebolito tutto il Veneto.

Sappiamo che SAVE è una azienda privata, che punta ai profitti, che opera nel mercato molto concorrenziale della gestione aeroportuale. Ciò non può essere visto, a priori, come qualcosa di negativo. Le grandi infrastrutture hanno bisogno infatti di gestori forti, solidi finanziariamente e competitivi. La frammentazione e l’eccesso di presenza di interessi locali non soddisfa queste esigenze, come questa vicenda dimostra.

SAVE però deve essere consapevole che gli intessi su queste infrastrutture non sono solo quelli delle varie cordate finanziarie-imprenditoriali o di questa o quella parte politica, ma sono preminentemente quelli della collettività cioè del sistema economico e sociale del territorio che servono.

Per questo chiediamo all’azienda di presentare anche al tavolo di discussione aperto con i sindacati un progetto completo e circostanziato sul sistema aeroportuale che intende realizzare una volta acquisiti Catullo e Montichiari. Tre i fattori sui quali misureremo il nostro giudizio: mantenimento dell’attività su tutti gli scali, diversificazione e specializzazione delle funzioni, tutela dell’occupazione.