4 aprile, rispettare il sindacato

Martedì, 31 marzo 2009

La manifestazione nazionale del 4 aprile prossimo, organizzata dalla Cgil, ha come elemento centrale la contestazione dell'accordo per la riforma del sistema contrattuale sottoscritto lo scorso 22 gennaio da tutte le parti sindacali e datoriali. Lo stesso governo, oltre che ad ospitare, come richiesto da tutti, il tavolo di trattativa, lo ha sottoscritto quale datore di lavoro del pubblico impiego.

Va ricordato che questo accordo ha preso corpo dalla piattaforma unitaria approvata dalle tre confederazioni sindacali, Cgil compresa. Quest'ultima ha partecipato anche a tutta la lunga trattativa, salvo esprimere alla fine la propria indisponibilità alla firma.

La manifestazione del 4 aprile è quindi contro un accordo voluto, sostenuto e firmato da Cisl e Uil che ne confermano la validità e la positività.
La manifestazione del 4 aprile riguarda un tema, quello del sistema della contrattazione, che è materia specificatamente sindacale e tale deve restare.

Sono quindi incomprensibili ed inaccettabili le adesioni a questa manifestazione di alcuni amministratori pubblici quali sindaci, presidenti di provincia e di regione.
Incomprensibili in quanto non ci risulta che queste autorità pubbliche abbiamo ruolo e motivo di intervenire in materia di sistema contrattuale; inaccettabile perché aderire ad una manifestazione indetta da una sola organizzazione sindacale, per di più finalizzata a disconoscere l'azione delle altre, rappresenta una presa di posizione faziosa e di frattura.

Le interferenze nella autonomia del sindacato e la accentuazione delle divisioni non sono mai utili e positive per il mondo del lavoro e per la democrazia, tanto meno in un momento come questo di crisi che richiede ben altri atteggiamenti e comportamenti.

Agli amministratori pubblici veneti chiediamo di rispettare tutte le posizioni sindacali, anche e soprattutto quando sono diverse, di rispettare l'autonomia sindacale, di lavorare per costruire unità e risposte concrete alla crisi.
Tanto più se appartenenti ad un partito che si richiama esplicitamente ai valori del lavoro, della democrazia sindacale, della coesione sociale.

Il Veneto sta dando, dopo anni di litigi e divisioni, un buon esempio di concertazione anticrisi. Gli accordi sugli ammortizzatori sociali in deroga definiti con la Regione ne sono la riprova.
Dai sindaci e dai presidenti delle province del Veneto, anche da quelli che fanno riferimento al centrosinistra, ci aspettiamo altri provvedimenti ed ulteriori misure per contrastare la crisi e tutelare i redditi delle famiglie e dei lavoratori più esposti e non azioni di parte che possono danneggiare o rallentare l'utile lavoro fin qui fatto.

Venezia - Mestre 31 marzo 2009

Riforma della Contrattazione