Infortuni in Veneto

Venerdì, 31 agosto 2007

INFORTUNI SUL LAVORO IN CRESCITA IN VENETO
La Cisl lancia una campagna di formazione e informazione. Giorgio Santini, segretario nazionale Cisl: “Chiediamo con forza responsabilità e coordinamento da parte delle istituzioni”. Franca Porto, segretaria generale Cisl Veneto: “Tolleranza zero. Ogni persona infortunata o morta sul lavoro rappresenta un dramma per l’intera società”.

“Tolleranza zero”. Così Franca Porto, segretaria generale Cisl Veneto, rilancia il tema forte della sicurezza nei luoghi di lavoro. L’ennesimo mortale che si è verificato pochi giorni fa a Rovigo dimostra come, purtroppo il numero di infortuni sul lavoro che si stanno registrando nei primi mesi del 2007 in Veneto, sia in crescita rispetto allo scorso anno.
Le analisi del dipartimento ambiente e sicurezza della Cisl del Veneto, infatti, mettono in luce una situazione preoccupante.
“Nel primo semestre 2007 – spiega Gilberto Bellò della Cisl del Veneto - l’andamento degli infortuni sul lavoro, nel Veneto, segna un risultato negativo nei confronti del corrispondente periodo del 2006. Risultato che va in controtendenza rispetto a quello che avviene nelle altre Regioni italiane. Questo in parte perché aumenta il numero di ore lavorate in Veneto rispetto allo stesso periodo del 2006, in parte a causa di un’eccessiva frammentazione aziendale, ma soprattutto perché cresce il lavoro non protetto. Si registra una media del +0,5% rispetto al periodo corrispondente del 2006 con punte, ad esempio, del 23,2% in provincia di Rovigo. Cinquantasei sono gli infortuni mortali con un’unità in più rispetto al 2006, con una punta di +7 in provincia di Vicenza. Purtroppo questi primi sei mesi del 2007 vanno in controtendenza rispetto alle diminuzioni, sia pur lievi, che si registravano negli anni precedenti”.
“E’ ora di dire basta – dichiara Franca Porto, segretaria generale Cisl Veneto –. Per questo noi avvieremo una campagna straordinaria di formazione ed informazione perché lavoratori e lavoratrici anche immigrati e interinali siano messi in condizione di comprendere il potenziale di rischio e pericolo che c’è nel lavoro che svolgono e possano di conseguenza ridurlo o meglio ancora evitarlo. Sarà un’azione forte perché le norme legislative e contrattuali siano rispettate da tutti. E’ fondamentale pensare a formazione e informazione permanenti e a destinare risorse che rendano sicuri uffici, cantieri, macchinari e reparti. Un’azione concertativa da avviare con gli enti locali perché il sistema nel suo insieme deve combattere questa piaga. Ogni persona infortunata o morta sul lavoro è un dramma per l’intera società. L’impegno è condiviso anche con Cigil e Uil e chiederemo che almeno un’ora di assemblea all’anno venga dedicata a questo tema. C’è poi la spinosa questione dei soggetti incaricati di svolgere i controlli. Da sempre il Veneto in questo settore è sotto organico”.
“Ora dobbiamo lavorare per far applicare il Testo Unico – aggiunge Giorgio Santini, segretario nazionale Cisl – questo deve rapresentare un’occasione per superare il fatto che in precedenza ogni istituzione andava per la sua strada. La legge affida ora il compito di coordinare gli ispettori alle province. I dati sugli infortuni sul lavoro che peggiorano in Veneto dimostrano come ci debba essere un forte impegno da parte di tutti per moltiplicare e coordiare gli sforzi in ispezioni, controlli, supporto alle imprese. Ci dev’essere una capacità forte delle istituzioni ad andare in questa direzione. Il sindacato fa la sua parte, cercando di arrivare in tutte le azinede, anche le più piccole. E’ un tema sul quale giocano un ruolo importante anche gli enti bilaterali. Chiediamo con forza questa responsabilità e il coordianamento delle istituzioni attraverso prevenzione e formazione sia dei lavoratori che degli imprenditori”.
“Il fenomeno si sta ampliando e non riguarda più solo i cantieri – conclude Giulio Fortuni, segretario regionale Cisl Veneto – ma si sta estendendo anche alle fabbriche. Questo è dovuto soprattutto agli importanti carichi di lavoro che si registrano ed è un tema di cui dovremo senz’altro discutere con le controparti. Più che investire in ore di lavoro, dovremo pensare a investire in sicurezza e formazione. La Cisl dovrà impegnarsi affinche con Regione, Inail e controparti si trovino le soluzioni per applicare al meglio il Testo Unico”.

Monica Borga

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