26 febbario.1848. Nelle città del Lombardo-Veneto si grida «Fuori i barbari».

Sabato, 26 febbraio 2011

L'Opinione informa che «tutte le classi della popolazione entrano con maggior risoluzione nell'agitazione politica». L'editto di Radestki del 22 febbraio che commina la pena di morte a chi partecipa a sommosse con giudizio statario e vieta capi di certi colori ha prodotto l'effetto contrario. A Milano vi è un aspetto «cupo e minaccioso» per le vie, come se si stia preparando un qualcosa, a Venezia i teatri vanno deserti, la cittadinanza intera e persino gli operai dell'arsenale, secondo l'editorialista, sono «frementi e speranti». Da più parti e in più città si sente urlare «Fuori i barbari»!