giugno 2009: Nota unitaria sulla situazione in Iran

Venerdì, 03 luglio 2009

Roma, 26 giugno 2009

Come sapete ieri, 25 giugno, centinaia di persone hanno presidiato pacificamente l'ambasciata dell'Iran a Roma per chiedere la fine della repressione in Iran e sostenere il rispetto dei diritti democratici di espressione e manifestazione.
La manifestazione ha visto la presenza dei Segretari Generali di CGIL, CISL e UIL, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, e delle delegazioni della ITUC, del TUAC e delle organizzazioni sindacali dei paesi del G8, a Roma per l'odierna consultazione delle parti sociali con il presidente di turno, Silvio Berlusconi. I sindacati del G8 hanno rilasciato una dichiarazione sulla situazione in Iran, che vi alleghiamo.
La mobilitazione si colloca anche nell'ambito della giornata mondiale promossa dalla ITUC e dalle Global Unions, per oggi, 26 giugno, per i diritti sindacali e la liberazione degli attivisti sindacali indipendenti in carcere in Iran.
CGIL, CISL e UIL stanno seguendo con attenzione e preoccupazione la situazione in Iran, che sembra precipitare di ora in ora. Il regime ha finora scelto la strada della repressione violenta di un enorme e pacifico movimento popolare che chiede il rispetto della volontà di cambiamento espresso dalla grandissima affluenza al voto e negato dal risultato elettorale ufficiale, che buona parte degli iraniani leggono come truccato.
Non è possibile conoscere con esattezza il numero dei morti, dei feriti, degli arrestati, ma è certo che la repressione è sanguinosa e violenta e non si intravede alcun segno di apertura al confronto democratico e alla libertà di manifestazione. Anzi, il regime, nel tentativo di giustificare la brutalità della repressione delle milizie ufficiali e degli squadroni paramilitari, alza i toni accusando i manifestanti di essere al servizio di "potenze straniere" e di voler sovvertire le istituzioni frutto della rivoluzione del 1979.
Mentre è difficile prevedere quale sbocco potrà avere lo stesso scontro di potere in atto tra due settori del regime, la tensione e il rischio di nuovi eccidi rimangono altissimi e richiedono una forte pressione internazionale da parte dei democratici.
Per questo invitiamo tutte le strutture a proseguire nelle iniziative unitarie di mobilitazione già intraprese e a promuoverle, laddove non fossero ancora previste, per non far mancare il sostegno dei lavoratori e del movimento sindacale italiano alla mobilitazione democratica del popolo iraniano.

Restiamo a disposizione per ogni ulteriore informazione e collaborazione con le strutture interessate

p. CGIL, CISL, UIL Nazionali
N. Rocchi, L. Cal, C. Del Rio

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