Vigilanza privata. CCNL fermo da 6 anni, domani presidio regionale davanti alla Prefettura di Vicenza

Giovedì, 01 settembre 2022

Oltre 6 anni senza alcun rinnovo del contratto nazionale o aumento salariale, oltre a violazioni delle norme contrattuali e per la sicurezza sul lavoro.

È la situazione in cui si trovano i 100mila addetti della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza in Italia.

Dopo una serie di trattative, infatti, il 18 marzo le Associazioni Datoriali hanno risposto di non avere il mandato delle aziende a proseguire il negoziato, salvo poi, lo scorso 28 luglio, indicare nel 5 settembre la data in cui far riprendere il confronto.

In attesa dei prossimi incontri e per mantenere alta l’attenzione sulla vertenza Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil daranno vita in tutta Italia ad una serie di iniziative fino al 5 settembre. In Veneto, le organizzazioni sindacali regionali terranno un presidio domani, venerdì 2 settembre, davanti alla Prefettura di Vicenza, dalle 9:30 alle 12:30.

In particolare, le guardie giurate e gli addetti alla sicurezza chiedono garanzia occupazionale in caso di cambio di appalto; rispetto di turni e orari di lavoro, in modo da garantire il recupero psico-fisico e le norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro; riconoscimento della professionalità e, soprattutto, aumento salariale “per rispondere ai bisogni delle famiglie in un periodo – come si legge in un comunicato congiunto - contraddistinto da un’impennata dei prezzi dei beni primari”.

“Il presidio di venerdì prossimo – sottolinea Giovanni Battista Comiati, Segretario generale Fisascat Cisl Veneto – segue lo stato di agitazione con blocco degli straordinari proclamato nella nostra regione lo scorso 4 agosto. Quello della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza è un comparto essenziale che nelle sue articolazioni presidia anche gli aeroporti. Se la trattativa di lunedì 5 settembre non dovesse avere esiti proficui – annuncia Comiati - verranno indette ulteriori giornate di sciopero”.

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