Veneto. L’agricoltura è a km 1000

Lunedì, 30 luglio 2018

A Verona la prima nazionalità dei lavori agricoli è quella dei romeni (11.290 assunti). Seguono, a distanza, gli italiani (9.650).
Secondo il dossier pubblicato da FAI e dall'Ufficio Studi Cisl Veneto nella nostra regione l'agricoltura è a "chilometro mille", tanti sono i km che devono percorrere dal paese di origine al luogo di lavoro la maggioranza degli operai agricoli che è costituita, oramai da anni, in maggioranza da cittadini stranieri immigrati. 
A garantire il lavoro nei campi, compresa la raccolta dei prodotti, sono ogni anni poco meno di 80.000 lavoratori con contratto a termine che per il 60% dei casi sono stranieri: oltre ai romeni, anche marocchini, polacchi, indiani, albanesi e e molte altre nazionalità.
Il mese di settembre, tra vendemmia e raccolta frutta, è il periodo dell’anno in cui si concentrano le maggiori assunzioni tra il 2015 e il 2017: 21.020 stranieri (59%) contro 14.840 italiani.
Per quanto riguarda la professione, tra gli stranieri prevalgono le figure non qualificate (oltre l’85%), mentre il principale ambito di riferimento per l’occupazione nel settore agricolo è la provincia di Verona, dove viene impiegato il 59% delle assunzioni di stranieri, seguita dalle province di Treviso e Rovigo (rispettivamente il 12 e l’11 per cento).
In breve: le fortune dell'agricoltura veneta, compresi i suoi prodotti di qualità venduti in tutto il mondo, dipendendono prevalentemente dal lavoro di decine di migliaia di immigrati. 
Il dossier "Veneto: agricoltura a km 1.000" e la sua versione di sintesi sono pubblicati su Cislveneto.it