Veneto Lavoro: confermato saldo positivo per l’occupazione. Paglini: “Necessario continuare a investire sulle politiche attive”.

Mercoledì, 21 agosto 2024

Un mercato del lavoro che globalmente si stabilizza e torna a crescere: è quanto si osserva analizzando i dati di luglio sull’andamento dell’occupazione da lavoro dipendente nella nostra regione, pubblicati da La Bussola di Veneto Lavoro. Aumentano del 4% le assunzioni in quest’ultimo mese rispetto a quelle registrate a luglio 2023, portando a un saldo positivo complessivo (differenza tra assunzioni e cessazioni) di +7.600 posizioni di lavoro, a fronte delle 2.600 del medesimo mese dello scorso anno.

E guardando all’intero periodo gennaio-luglio 2024, il bilancio occupazionale è positivo per +84.100 posti di lavoro, dato che risulta poco al di sopra dei livelli registrati nello stesso periodo del 2019 e 2022 e leggermente inferiore a quello dello scorso anno. Il saldo risulta positivo per tutte le province venete, ma con una contrazione a Vicenza, Padova e Treviso rispetto allo stesso periodo del 2023. E la domanda di lavoro diminuisce a Venezia (-4%), Vicenza (-4%) e Treviso (-2%), mentre cresce a Belluno (+6%) e Verona (+2%).

Osservando le tipologie contrattuali, le assunzioni e le trasformazioni a tempo indeterminato registrano entrambe un calo del -5% in questi primi sette mesi del 2024 rispetto allo scorso anno, a fronte di una più lieve riduzione nelle cessazioni (-2%), accentuatasi nell’ultimo mese (-7%). I contratti a tempo determinato, invece, tornano a crescere, soprattutto per la diminuzione delle trasformazioni (-9% nel 2024 rispetto al 2023).

Guardando ai singoli settori, l’agricoltura è il comparto che registra il saldo più favorevole rispetto all’analogo periodo dello scorso anno (+10.300 posizioni lavorative a fronte di +9.000 nel 2023) e un aumento delle assunzioni dell’11%. Per l’industria, invece, nonostante il bilancio positivo per l’intero periodo (+10.000), il saldo rimane in progressivo ridimensionamento rispetto al biennio precedente; questo a causa delle dinamiche negative osservate soprattutto in alcuni settori del made in italy (tessile, abbigliamento, calzature e concia) e nel metalmeccanico. Nelle costruzioni, il bilancio di questo primo periodo è leggermente superiore a quello del 2023 grazie ai risultati osservati nell’ultimo mese; mentre nel terziario il saldo dei primi sette mesi del 2024 è leggermente meno favorevole del 2023 (+63.900, a fronte di +65.000 nel 2023) ma superiore ai livelli del 2022 (+55.600). Con un saldo di +44.800 nel 2024, i servizi turistici trainano il bilancio del terziario, nonostante il comparto registri una performance lievemente inferiore a quella del 2023.

Sono numeri certamente positivi nel loro complesso, che tuttavia non possono lasciare il sindacato senza una certa preoccupazione per l’andamento della manifattura, in particolare il metalmeccanico e il made in italy, settori in cui al contrario aumentano le ore di cassa integrazione.

«I dati ci confermano la necessità di continuare a investire sulle politiche attive per tutti i settori. A partire da quello del turismo, per il quale serve favorire la ricollocazione stagionale dei lavoratori del settore all’interno di una rete regionale delle competenze ‒ sottolinea Massimiliano Paglini, segretario generale di Cisl Veneto ‒. Parimenti anche rispetto alla debolezza della manifattura, che trova ulteriore conferma in questi ultimi dati, servono un rafforzamento delle politiche attive e un‘ampia programmazione strategica, per potenziare gli investimenti nelle competenze dei lavoratori e in una migliore qualità del lavoro, nonché per sviluppare nuovo lavoro. In gioco vi è la prospettiva dell’intero sistema regionale della manifattura».

Per approfondimenti: https://www.venetolavoro.it/-/mercato-lavoro-veneto-luglio-2024