“La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro sono, per CISL Veneto, priorità assolute e l’attività svolta è stata importante”

Mercoledì, 03 gennaio 2024

Intervista di fine anno a Luca Mori, Dipartimento Politiche del Lavoro CISL Veneto

Luca Mori, Dipartimento Politiche del Lavoro CISL Veneto, componente del C.d.A. di OBR (Articolazione territoriale di Fondimpresa), del CRC (Comitato regionale di Coordinamento Salute e Sicurezza), dell’organismo paritetico artigianato COBIS e della CRCPS (Commissione Regionale di Concertazione con le Parti Sociali) della Regione Veneto, da quale tema partiamo tra quelli che segui?

Iniziamo dalle Politiche contrattuali: riguardo l'attività del 2023 vanno evidenziati, nel settore artigiano, l’accordo interconfederale regionale riferito all’Assegno di Integrazione Salariale erogato dal Fondo di Solidarietà Bilaterale (Fsba) per situazioni di crisi congiunturale (02/02/2023), nonché gli accordi per la detassazione dei Premi di Risultato (12/01/2023) e per l’accesso al Fondo Nuove Competenze (01/03/2023). 

Stiamo, inoltre, lavorando all’inserimento del settore concia nell’alveo del contratto nazionale artigiano della chimica e all’attivazione dell’ACIGS, la cassa straordinaria per gli artigiani, che per la prima volta consentirà l’integrazione salariale per i lavoratori esposti alle conseguenze di crisi strutturali.

 

Settore artigiano che ha in Veneto ha l’importante esperienza degli Enti Bilaterali.

Sì, l’attività è fortemente legata al funzionamento degli enti bilaterali regionali, che in Veneto sono il fiore all’occhiello delle relazioni industriali, per quantità e qualità delle prestazioni erogate ai lavoratori e alle aziende aderenti. In particolare, EBAV dopo la riforma 2020, sta completando il processo con modifiche allo statuto e al regolamento che ne renderanno più efficiente il funzionamento. Per quanto riguarda SANI.IN.VENETO, nel 2023 il fondo ha festeggiato il decennale e rinnovato gli organi sociali, confermando l’importante lavoro di integrazione con la sanità pubblica (convenzione con Ulss 8 Berica e Azienda Ospedaliera di Padova) e migliorando, talora introducendo ex novo, nuove tutele legate alla non autosufficienza e ai servizi ad essa collegati che partiranno da febbraio 2024 (es: conferma della rendita per un importo di 1.050 € al mese; adeguamento della tutela fino alla nuova età massima dell’iscrizione 75 anni; introduzione di una somma una tantum al verificarsi della non autosufficienza; ampliamento della definizione di non autosufficienza).

In tal senso, nel corso dell’anno si sono svolti, numerosi incontri. In EBAV, 15 incontri su statuto e regolamento, 5 incontri su Fsba, Fnc e assetti della bilateralità; in SANI.IN.VENETO, oltre agli incontri istituzionali del Cda, Assemblea e Consulta, 4 incontri del gruppo di lavoro sulle tutele per la non autosufficienza.

Nel 2024 abbiamo l’obiettivo di consolidare il sistema della bilateralità nei territori, incentivando e supportando il lavoro degli sportelli. È impegno della struttura regionale completare gli incontri con le CISL territoriali nel primo trimestre ed effettuare un incontro regionale degli addetti, tecnici e politici, entro aprile.

 

Per quanto riguarda le politiche contrattuali nell’ambito delle P.M.I (Piccole e medie imprese)?

A seguito della firma del protocollo regionale con Confapi dell’autunno 2022 sul consolidamento delle relazioni sindacali e la ripartenza post-pandemica, abbiamo dato mandato a Unioncamere Veneto per una analisi approfondita del settore automotive nella nostra regione, preso atto delle scelte comunitarie verso il full-electric. Infatti, se non si interviene rapidamente con investimenti nella riqualificazione delle produzioni delle nostre aziende, in prevalenza terziste di case automobilistiche estere, si rischia un impoverimento sia sotto il profilo industriale che occupazionale. Le risorse, a nostro avviso, vanno individuate nel perimetro del fondo strutturale FESR, con la delibera di bandi ad hoc per il settore.

Per il 2024, abbiamo l’obiettivo di incalzare la Regione sul tema, spingendola ad indirizzare le risorse necessarie con una politica di settore specifica, come hanno fatto altre regioni (vedi Emilia-Romagna) ed allargare la ricerca ad altri settori a rischio per l’impatto della transizione ecologica, come, ad esempio, il termomeccanico e la concia, presenti con quasi 20.000 addetti nel territorio regionale.

 

Passiamo ad un tema di attualità: la salute e sicurezza sul lavoro, anche quest’anno si sono registrati troppi incidenti mortali sul lavoro.

Sono 81 i decessi da gennaio ad ottobre 2023, di cui 62 in occasione di lavoro e 19 in itinere. Una piaga che va combattuta, giorno dopo giorno, promuovendo sia la cultura della prevenzione che intensificando i controlli. Il Veneto, purtroppo, è ancora terzo in Italia per numero di vittime totali.

La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro sono, per CISL Veneto,  priorità assolute e l’attività svolta è stata importante.

È molto importante il lavoro svolto dal Comitato Regionale di Coordinamento (CRC) che si è incontrato 4 volte nel corso del 2023. In tal senso, merita di essere citato l’impegno della CISL nei tavoli tematici, con dirigenti provenienti anche dai territori e dalle categorie (più di 30 incontri), su, tra gli altri, amianto e cancerogeni, edilizia, agricoltura, meccanica, stress ed ergonomia che hanno prodotto materiali e linee guida anche per i Piani Mirati di Prevenzione che tutte le ULSS del Veneto implementeranno a partire dal 2024. In particolare, sono state prodotte check list di autovalutazione per le aziende, da compilarsi anche con il coinvolgimento degli Rls/Rlst, un percorso fortemente voluto dal sindacato e non scontato in fase iniziale. Altro tassello importante è l’aumento degli organici dei tecnici della prevenzione degli Spisal. Sono figure importanti nel processo di tutela e prevenzione che, nonostante i numerosi posti messi a bando dalla regione, si fatica a trovare e formare, anche per una scarsa valorizzazione economica del loro lavoro. Per il 2024 puntiamo al rinnovo triennale del Piano Strategico regionale su salute e sicurezza, in scadenza il 31/12/23, facendo leva su tre obiettivi: ulteriore ampliamento degli organici degli Spisal e del servizio di prevenzione centrale, coordinamento degli Rls/Rlst (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) con le Ulss nei territori e formazione a tappeto, preferibilmente congiunta, per preposti, Rls/Rlst e datori di lavoro.

Va evidenziato anche il lavoro costante (11 incontri del Comitato e 3 con Rlst e sportelli) dell’Organismo Paritetico regionale dell’artigianato, COBIS, di cui, nel 2024, la CISL del Veneto assumerà il coordinamento sindacale, con l’obiettivo di portare a termine l’analisi dei near miss (quasi infortuni), introdotta con il questionario sviluppato con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, e di ampliare la rappresentanza nei territori con il rafforzamento del presidio dei Rappresentanti Territoriali dei Lavoratori per la Sicurezza nel settore artigiano.

 

Sul tema della prevenzione nel 2023 CISL Veneto ha realizzato un progetto importante. Ce lo racconti?

Il progetto TAKECAREOFYOU, promosso da CISL Veneto e cofinanziato da INAIL:  400 sindacalisti, 500 studenti di 6 istituti superiori veneti e più di 2000 tra lavoratrici e lavoratori sono stati coinvolti nella presentazione di video pillole formative sui principali rischi da malattie professionali nei settori dell’edilizia ed agricoltura, con la collaborazione di FAI CISL Veneto (agricoltura) e FILCA CISL Veneto (edilizia), di IALANAPIA, con la partnership scientifica di HeadUp (Università Ca’ Foscari Venezia). 

E’ stato un grande lavoro di squadra che, nel 2024, vorremmo concludere con ulteriori assemblee e un’attenta analisi dei dati e delle visualizzazioni delle pillole, nonché la diffusione nei canali social e nel web, per raggiungere il maggior numero possibile di persone. 

 

Per quanto riguarda il tema della contrattazione?

Stiamo lavorando su un nuovo modello di contrattazione, che metta insieme le diverse categorie per rappresentare al meglio i lavoratori e le lavoratrici dei siti complessi, indipendentemente dal contratto che viene loro applicato. Rispetto alla contrattazione di sito si sono svolte due riunioni con le Federazioni regionali di Categoria nel corso del 2023 (24/07 e 25/09), condividendo di lavorare non con un cliché precostituito o con obiettivi difficilmente raggiungibili, ma di ottimizzare ciò che realisticamente si può mettere in campo nelle singole realtà produttive e lavorative individuate per la sperimentazione: la prima in provincia di Padova (settore metalmeccanico - FIM) e la seconda in provincia di Treviso (settore alimentare - FAI), dove sono presenti un contratto prevalente e la contestualmente lavoratori atipici/somministrati (FELSA) e/o della logistica (FIT) e dei servizi collegati al sito produttivo (mensa, pulizie – FISASCAT). All’inizio del 2024 sono previste le riunioni in loco con le nostre delegate e delegati aziendali per stabilire le modalità di implementazione.

Sempre rispetto alla contrattazione, nel mese di dicembre 2023 è partito, dopo un attento lavoro di preparazione, il Corso di CISL Veneto per contrattualiste e contrattualisti che vedrà impegnati 28 dirigenti sindacali, del pubblico e del privato, per tutto il 2024 (una giornata al mese) sui temi dell’innovazione contrattuale e la gestione delle transizioni. Un impegno importante per un’organizzazione che vuole essere al passo con i tempi.

 

Parlaci ora delle attività svolte nei Fondi interprofessionali.

Nell’ambito della formazione è rilevante il lavoro dei Fondi, in particolare, delle rispettive articolazioni territoriali. In primis, OBR Veneto, articolazione regionale di Fondimpresa, che gestisce e verifica i piani formativi del Conto formazione aziendale, la promozione e il monitoraggio valutativo delle attività del fondo nella nostra regione. Sono circa 4.500 i piani gestiti nel 2023, mentre il Cda si è riunito con cadenza mensile. Nel 2024 vorremmo strutturare al meglio la verifica dei piani formativi attraverso i Comitati di pilotaggio, con l’obiettivo di analizzare nel dettaglio quanta formazione è stata fatta, su quali temi e con quali strumenti.

Non secondaria è l’attività con il mondo cooperativo, che, attraverso il proprio ente bilaterale regionale Coopform Veneto, promuove la formazione e lo sviluppo delle relazioni sindacali, con particolare attenzione agli strumenti di soluzione delle crisi aziendali con il contributo nel capitale da parte dei lavoratori (workers buyout).

 

Affrontiamo ora il tema delle crisi aziendali.

La crisi pandemica del triennio 20-22 ha messo in discussione i paradigmi tradizionali dello sviluppo economico e sociale, incidendo pesantemente sulle trasformazioni del lavoro e accelerando i processi di transizione, in particolare, digitale ed ecologico-energetica. Tuttavia, seppure con difficoltà, l’economia italiana, e veneta, non hanno avuto contraccolpi significativi, mantenendo una tendenza positiva che vede interi settori tornare ai numeri pre-pandemia, come, ad esempio, l’occhialeria (1 sem. 2023 miglior export +18%), il calzaturiero e il sistema moda. Altri settori, però, soffrono l’incertezza delle transizioni, come l’automotive, il termomeccanico e la concia, per i quali sta aumentando il numero delle ore di cassa integrazione. A presidio delle attività produttive, sono attivi con le parti sociali e la regione i tavoli di settore e l’Unità di crisi, recentemente convocata per fare il punto presso Veneto Lavoro (16/11 us).

Per ogni azienda che disinveste, si ridimensiona o, peggio, lascia il territorio, non si pone solo il problema, sempre prioritario, della tutela dell’occupazione, ma di capire quali siano le alternative, le ipotesi di reindustrializzazione e di sviluppo e se queste rispondano a criteri ineludibili di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Il ruolo del sindacato, in questo senso, rimane insostituibile. Per questo, CISL Veneto è, da tempo, impegnata nel monitoraggio, l’analisi e la gestione delle crisi aziendali con l’obiettivo di definire un modello di gestione coordinato delle transizioni e delle crisi aziendali nel territorio, sperimentando forme organizzative innovative a supporto dell’azione dei sindacalisti. Serve far conoscere e utilizzare in modo diffuso e sinergico le competenze e gli strumenti presenti nella nostra organizzazione. Nel corso del 2023, abbiamo promosso nei territori giornate di formazione sul nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza e sugli ammortizzatori sociali. Nel 2024 ci poniamo l’obiettivo di completare il percorso integrandolo con le Politiche Attive del Lavoro, recentemente rimodulate alla luce dell’introduzione del GOL (Garanzia Occupabilità Lavoratori) .