Treviso. Contarina lo licenzia in malattia ma perde la causa: lavoratore reintegrato

Lunedì, 09 aprile 2018

È stato reintegrato al lavoro il dipendente della Contarina (azienda che si occupa della gestione dei rifiuti nel trevigiano) licenziato nel luglio del 2016. Ricoverato in ospedale per gravi motivi di salute durante un periodo di vacanza nel proprio Paese d’origine, il lavoratore romeno aveva regolarmente fatto pervenire in azienda il certificato ospedaliero, ma era stato ugualmente licenziato. L’azienda, in sede giudiziaria, aveva sostenuto in un primo momento di non aver ricevuto alcuna comunicazione e, successivamente, che la procedura della comunicazione non fosse corretta.

La Fit Cisl ha impugnato il licenziamento ottenendo dal Tribunale di Treviso la sentenza di illegittimità della procedura. L’azienda inoltre è stata condannata a reintegrare il lavoratore e a risarcirlo del danno dubito e delle spese legali sostenute. «Situazioni come questa - spiega Maurizio Fonti Fit Veneto - sono deprecabili, perché non si può licenziare un lavoratore con questa facilità, senza tenere conto delle conseguenze negative che si abbattono su una famiglia che si ritrova improvvisamente senza reddito. Più volte in passato abbiamo sensibilizzato Contarina su questo argomento».

E proprio sul tema delle procedure relative alle malattie prolungate e inidoneità  è stato sottoscritto nei giorni scorsi un importante accordo tra i vertici dell’azienda e Fit Cisl, Fp Cgil, Fiadel e Rsu che prevede un maggiore coinvolgimento del sindacato e una miglior tutela per chi si trova in difficoltà per problemi di salute. Ad esempio, un mese prima che venga superato il periodo di malattia che spetta di diritto ai dipendenti (periodo di comporto), l’azienda ha il dovere di informare il lavoratore della situazione evitando quindi il licenziamento automatico; oppure prima di decidere in merito ad un’eventuale inidoneità al lavoro, Contarina sarà tenuta ad avviare un confronto con le organizzazioni sindacali.