Treviso: operaio kosovaro muore sul lavoro alla 3B

Lunedì, 27 agosto 2018

Schiacciato da un robot. È morto così, poco dopo le 6 di questa mattina Shpejtim Gashi, dipendente della 3B di Salgareda, azienda leader nella produzione di pannelli di legno.
Di origine kosovara, 44 anni, sposato con tre figli e residente a Ponte di Piave, Gashi era un operaio specializzato, capomacchina, con 20 anni di esperienza in azienda. L’incidente è avvenuto a inizio turno, poco dopo le 6.
Rsu, organizzazioni sindacali e direzione aziendale si sono riunite nel corso della mattinata e hanno concordato di sospendere l’attività della 3B per tutta la giornata.
“Non si può morire così, nel primo giorno di lavoro al rientro dalle ferie - afferma Marco Potente della Filca Cisl -. Siamo vicini alla famiglia del lavoratore e a tutti i suoi colleghi, sconvolti per quanto accaduto. Gashi era un lavoratore esperto, che conosceva bene la macchina su cui lavorava. Da una prima ricostruzione, è emerso che si trovava in una zona interdetta, ma saranno gli organi ispettivi e la Magistratura ad accertare la precisa dinamica dell’incidente e le eventuali responsabilità. Noi, come organizzazioni sindacali, rilanciamo con forza la necessità della formazione continua dei lavoratori sulle tematiche inerenti la sicurezza, perché può succedere che l’esperienza porti ad un abbassamento dei livelli di attenzione e della percezione del rischio, soprattutto se si svolge un’attività da tanti anni e non è mai accaduto nulla”.
Dieci anni fa alla 3B un altro terribile infortunio sul lavoro: Jasmine Marchese, 21 anni, operaia con un contratto a termine nella stessa ditta veniva schiacciata da una pressa non fissata al pavimento e urtata inavvertitamente da un collega che manovrava un carrello elevatore.
Gashi è il settimo straniero morto quest'anno sul lavoro in Veneto.