Spettacolo. In Veneto ci lavorano oltre 20.000 artisti

Giovedì, 29 ottobre 2020

Domani a Venezia, come in tutta Italia, i sindacati con lo slogan "L'assenza spettacolare" contestano la decisione del governo di chiudere teatri e sale cinematografiche.

Un secondo brusco stop, dopo quello della scorsa primavera, che mette ancora una volta in discussione aziende, posti di lavoro e redditi.

Qual è la dimensione occupazionale del settore dello spettacolo che comprende, oltre al teatro e al cinema, anche altre attività?

L'Ufficio Studi della Cisl del Veneto ha prodotto un sintetico report, non esaustivo, sul lavoro nello spettacolo in Veneto e sugli effetti, molto negativi, del primo periodo di confinamento.

Il primo dato viene fornito dall'Inps: sono poco più di 20.500 i lavoratori con contributi Enpals (anno 2019) di cui solo il 31% con contratto a tempo indeterminato.

In base ai dati forniti dall’Agenzia Veneto Lavoro, confrontando 2019 e 2020, emerge che le assunzioni effettuate dalle aziende del settore “Attività creative, artistiche e di intrattenimento” (assunzioni relative a tutte le professioni, dal cantante all’impiegato, all’operaio) hanno segnato un drastico calo. Nei primi 6 mesi di quest’anno, infatti, sono state pari ad un terzo (2.275) rispetto a quelle effettuate nel 2019 (6.505), con una variazione negativa di -4.230, ma il crollo si è registrato soprattutto nel secondo trimestre: 500 assunzioni contro le 3.755 dello stesso periodo del 2019.

Con riguardo alle assunzioni di alcune specifiche professioni artistiche del mondo dello spettacolo, come registi, sceneggiatori, ballerini, musicisti, cantanti, nei primi 6 mesi dell’anno in corso sono state effettuate solo 3.155 assunzioni contro le 11.095 del 2019: in pratica 7.940 contratti in meno. Anche in questo caso, il crollo è stato segnato soprattutto tra aprile e giugno, in seguito all’introduzione delle norme sul confinamento: solo 550 assunzioni nel secondo trimestre del 2020 contro le 5.510 dello stesso periodo dell’anno precedente.