Sciopero dipendenti Amazon. Refosco (Cisl Veneto): “Tutelare i diritti dei lavoratori”

Lunedì, 22 marzo 2021

“È il momento che i lavoratori si organizzino per la tutela dei loro diritti”.

Gianfranco Refosco, Segretario Generale Cisl Veneto, interviene in favore dei dipendenti diretti, nonché dei lavoratori degli appalti e delle consegne di Amazon che oggi hanno incrociato le braccia in tutta Italia, così come nelle sedi venete di Castelguglielmo, in provincia di Rovigo, e di Vigonza, nel Padovano.

“La filiera della logistica è il nuovo fordismo – sostiene Refosco - e Amazon ne rappresenta il fenomeno principale, ormai presente in tutte le province del Veneto. Il grande boom dell’e-commerce ha ulteriormente rafforzato la sua posizione. Sappiamo che Amazon tenta di ostacolare ogni tentativo di organizzarsi – aggiunge - ma questa è l’univa via per ottenere una vita dignitosa».

Allo sciopero indetto da Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti dopo la rottura delle trattative lo scorso 10 marzo a causa dell’indisponibilità mostrata dall’azienda americana ad un confronto, hanno aderito anche i sindacati dei somministrati Felsa Cisl, Nidil Cgil e Uiltemp, che rappresentano la maggioranza dei lavoratori Amazon e che hanno organizzato un presidio questa mattina davanti alla sede di Castelguglielmo, la più grande del Veneto.

I contratti di somministrazione, infatti, nella sola sede di Castelguglielmo a febbraio sono stati oltre duemila. «Duemila contratti attivati, ma non altrettanti lavoratori –precisa la segretaria della Felsa Cisl Padova Rovigo Alessandra Munaro – la maggior parte dei quali, tra il 65 e il 70%, in Mog, monte ore garantito. Ciò non permette alle persone di crearsi un futuro né di avere un minimo di stabilità. Questi lavoratori – ha aggiunto - vivono costantemente con la paura di non essere riconfermati. Si rivolgono al sindacato, raccontano le loro problematiche, ma poi temono che se si facessero supportare attivamente perderebbero definitivamente il lavoro».