Riforma Erp. Sicet: “Tutelare gli anziani e le fasce più deboli”

Giovedì, 01 agosto 2019

La tutela delle fasce più deboli della popolazione che occupano gli alloggi Ater è la preoccupazione principale del Sicet del Veneto che ieri mattina ha partecipato, a Palazzo Linetti, a Venezia, al tavolo tecnico di monitoraggio della Regione sulla riforma dell’Edilizia Residenziale Pubblica.

Uno sguardo il Sindacato degli Inquilini l’ha rivolto, in particolare, agli anziani. “Abbiamo chiesto con forza – ha dichiarato il segretario generale Pietro Sconparin - che venga prestata la massima attenzione nei confronti di tutti gli anziani che oggi vivono nelle case dell’Ater e nelle case comunali, anziani che magari vivono soli in case di ampie dimensioni e, di conseguenza, hanno un canone elevato”. La proposta di Scomparin è di fornire loro “un alloggio più idoneo alle loro esigenze, possibilmente nella stessa zona, nello stesso quartiere, dove hanno vissuto per tanti anni. Nessun anziano – ribadisce - deve decadere dall’assegnazione dell’alloggio”.

Altra questione su cui il Sicet ha invitato a riflettere è il limite previsto per la decadenza dal diritto di usufruire dell’alloggio Erp. “Se va bene il limite ISEE di 20mila euro per accedere agli alloggi dell’Ater – continua il segretario Sicet - pensiamo invece sia necessario modificare il limite per la decadenza: non è pensabile che le persone che migliorano la propria situazione economica debbano correre il rischio di perdere l’alloggio, per cui chiediamo che tale limite venga alzato a 25-26mila euro”.

Ultima considerazione avanzata dal sindacato riguarda i nuovi metodi di calcolo del canone, che hanno comportato per alcuni inquilini aumenti anche consistenti. Il Sicet, in merito, chiede di riesaminare i vari canoni facendo riferimento anche alla vetustà dell’immobile e verificando i codici OMI (l’Osservatorio del Mercato Immobiliare) e mette a disposizione i propri sportelli di quanti vorranno controllare la correttezza dei calcoli.