Per la Festa dei Nonni un sondaggio di Fnp Cisl Veneto rivela: l’83% si occupa dei nipoti, 1 su 3 lo fa tutti i giorni.

Mercoledì, 02 ottobre 2024

In occasione della Festa dei Nonni, che si celebra oggi 2 ottobre, Fnp Cisl Veneto diffonde i risultati della terza edizione del suo Questionario, promosso per questa ricorrenza. Da una prima lettura, emerge in sintesi che diventare nonno è senza dubbio un’esperienza meravigliosa, ma occuparsi dei nipoti deve essere un piacere, non una forzatura. E la “colpa” ricade non tanto sui genitori, pur non esenti da critiche, ma sulla società e sulle istituzioni che di famiglia parlano molto, ma per la famiglia fanno poco.

Il sondaggio ha coinvolto gli iscritti di Fnp Cisl Veneto, raccogliendo le risposte di 568 di loro: si tratta di 300 nonni e 268 nonne, per la maggior parte nonni giovani (fascia d’età 60-69 anni, 52,5%) e un oltre un terzo nella fascia d’età dei 70enni (35,4%).

Fra quanti si occupano dei nipoti, il 43% ne assiste uno, il 34,2% ne assiste due e il 22,8% di tre o più. Riguardo alla frequenza, quasi un terzo dei nonni coinvolti dalla gestione dei nipoti (il 30,4%) lo è tutti i giorni, quasi la metà (il 47,3%) periodicamente: per due famiglie su tre, quindi, poter contare sui nonni è essenziale per la gestione ordinaria della famiglia stessa.

Se si guarda poi alle motivazioni del coinvolgimento dei nonni, per oltre la metà delle famiglie affidarsi a loro è necessario perché gli orari di lavoro dei genitori non sono compatibili con quelli garantiti dai servizi per l’infanzia e per i ragazzi e con gli orari delle loro attività quotidiane. Questo motivo supera di gran lunga la fiducia nella figura dei nonni (34%).  

L’attività principale dei nonni (il 70%) riguarda accompagnare o ritirare i nipoti dall’asilo o dalla scuola, cosa che, ricordiamo, è obbligatoria per la famiglia fino alla scuola secondaria di primo grado (scuola media). Attività seguita dal preparare per loro i pasti (53%), ma anche accompagnarli o ritirarli nelle attività sportive o ricreative (46,4%).

Anche il fattore economico “pesa” sui nonni: quasi il 37% segnala che affidarsi a loro è anche una questione finanziaria per la famiglia, tra costi troppo elevati delle baby sitter (30,6%) o degli stessi servizi per la prima infanzia (6,3%).

«Emerge ancora di più l’amarezza di sentirsi trattare come “tappabuchi” per la mancanza di servizi, fatto che mette in secondo piano quel ruolo “motivazionale” di trasmissione dei valori e della storia familiare che i nonni sentono l’esigenza di rafforzare» afferma Tina Cupani, segretaria generale Fnp Veneto, commentando i risultati di questa terza edizione del Questionario. «I nonni chiedono più riconoscimento del proprio ruolo e alle istituzioni di aiutare davvero le famiglie – continua la segretaria –. Anche con uno sguardo al futuro, perché molti si rendono conto che per i nonni di domani la situazione sarà più difficile, tra invecchiamento della popolazione, allungamento dell’età per avere il primo figlio e regime interamente contributivo per le pensioni».