Sanità. Fp e Fnp Veneto: “Affrontare insieme riforme RSA e ATS e messa a terra PNRR”

Venerdì, 23 giugno 2023

Le riforme delle RSA, ossia le Residenze Sanitarie Assistenziali, e degli ATS (gli ambiti territoriali sociali) e la messa a terra del PNRR vanno affrontate insieme. È il parere dei sindacati Cisl dei pensionati e della funzione pubblica Fnp e Fp Veneto emerso nel corso del convegno “Sanità e servizi sociosanitari - Quali servizi e con quale personale?”, tenutosi ieri, giovedì 22, a Padova.

“Le RSA, con il loro numero e con la loro distribuzione – hanno spiegato Tina Cupani e Marj Pallaro, Segretarie generali rispettivamente di Fnp e Fp Veneto - possono diventare strategiche nella riorganizzazione dei servizi sociosanitari territoriali stabilita dal PNRR che, dal canto suo, conferisce agli ATS un ruolo centrale per la governance del sociale. Ecco perché queste tre partite vanno affrontate con una visione di insieme: noi ce l’abbiamo ed è quella di aprire le RSA al territorio. Ci sarebbero enormi vantaggi per tutti: utenti, operatori, enti locali. Invece – hanno commentato - la Regione continua a tenere separati i temi: il grande rischio è vedere scritte solo norme di ‘maquillage’ amministrativo-gestionale e non di effettiva erogazione dei servizi”.

Solo facendo rientrare la riforma delle RSA e degli ambiti territoriali del sociale e del socio sanitario (ATS) all’interno di quella più complessiva che riguarda la messa in opera del PNRR (con il DM77, che riordina i servizi sociosanitari territoriali, e il DDL Anziani), secondo Fnp e Fp Veneto, si avrebbero vantaggi sull’intero sistema di welfare di comunità grazie alla capillarità dei servizi, si razionalizzerebbero i costi gestionali e di conseguenza di abbasserebbero le rette delle RSA (insostenibili per due terzi dei pensionati, costretti ad attingere ai risparmi o all’aiuto dei familiari) e si valorizzerebbe il personale applicando il CCNL Sanità pubblica, che contribuirebbe a rendere di nuovo appetibile questo lavoro.

La proposta di Fnp e Fp Veneto ha trovato il sostegno anche del Segretario generale Cisl Veneto Gianfranco Refosco, che ha ricordato come il DM77 sia stato scritto “prendendo come riferimento modelli già presenti in Italia, tra cui quello veneto. Ma questo non significa che non dobbiamo lavorare per migliorare quel che già c’è, perché la pandemia e il post pandemia hanno dimostrato che anche il nostro sistema, che ha tenuto, di questo passo non può più reggere. È necessario – ha aggiunto - fare un nuovo patto per la salute con la Regione”.

Al convegno era presente anche Maurizio Petriccioli, Segretario generale Fp nazionale, che sta partecipando al confronto appena partito col ministro Orazio Schillaci: “La carenza di personale e anche di risorse economiche è un tratto comune a tutte le Regioni – ha evidenziato - come è un tratto comune che l’offerta di servizi sanitari sia in mano per metà al pubblico e per metà al privato. Noi abbiamo detto al ministro di ampliare il fondo sanitario nazionale e di prevedere una nuova stagione di assunzioni e stabilizzazioni. Nel frattempo – ha assicurato - abbiamo calendarizzato un tavolo tecnico al mese proprio su PNRR, non autosufficienza e nuove strutture territoriali”.

#CislVeneto #CislFpVeneto #CislFP #FnpCislVeneto #sanità #RSA #PNRR #Padova