Salute e Sicurezza sul lavoro. domani Cisl Cgil e Uil in piazza a Roma, in 300 in arrivo dal Veneto
Saranno 300 i lavoratori e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls e Rlst) provenienti da tutte le province venete che domani, sabato 22, parteciperanno, alle 10 in piazza Santi Apostoli a Roma, alla manifestazione "Salute e Sicurezza sul lavoro" organizzata da Cisl, Cgil e Uil.
Un’iniziativa che conclude una settimana di mobilitazione a livello territoriale con presidi e incontri con i prefetti e vede le organizzazioni sindacali chiedere al Governo che si sta formando di inserire tra le priorità del proprio programma proprio i temi della salute e della sicurezza dei lavoratori.
In Italia, finora, sono stati registrati infatti 600 incidenti mortali, 400.000 infortuni e il 77% di irregolarità aziendali. Nella nostra regione, in base ai dati Inail, tra gennaio e agosto gli infortuni mortali, compresi quelli in itinere, sono stati 65 (con un incremento del 3% rispetto al 2021), gli infortuni 57.857 (contro i 43.811 dello stesso periodo dello scorso anno scorso).
Purtroppo la situazione non è cambiata nemmeno nel mese di settembre.
“Proprio a settembre – dichiarano, infatti, Luca Mori, Silvana Fanelli e Carlo Biasin di Cisl, Cgil e Uil del Veneto - ha perso la vita Giuliano De Seta, mentre stava maturando crediti formativi in un'azienda di Noventa di Piave. Abbiamo considerato quella tragedia un punto di non ritorno – spiegano - e abbiamo ulteriormente implementato la nostra mobilitazione, proclamando uno sciopero di tutte le categorie nella giornata del suo funerale. Non possiamo accettare che si continui a morire sul lavoro e che gli infortuni letali colpiscano addirittura gli studenti che, in qualunque forma, frequentano le nostre imprese. Dobbiamo perseguire una politica di prevenzione – sottolineano Mori, Fanelli e Biasin - che intervenga prima che l'infortunio si verifichi, eliminando le situazioni di pericolo e applicando tutta la tecnologia disponibile che può farci fare passi in avanti per eliminare questa vera e propria piaga del nostro sistema produttivo. Per questa ragione – concludono - non solo abbiamo condiviso la scelta della manifestazione nazionale, ma l'abbiamo sollecitata e contribuito ad organizzarla.
