“Fare sistema per il futuro della moda”: a Zelarino un momento di confronto promosso da Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil

Mercoledì, 09 luglio 2025

Lo scorso 7 luglio, al Centro pastorale “Cardinal Giovanni Urbani” di Zelarino, si è svolto il convegno “Fare sistema per il futuro della moda”, promosso unitariamente dalle tre sigle sindacali del sistema moda Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil. È stato un momento di confronto con le associazioni di categoria e le istituzioni, per puntare i riflettori su un settore economico produttivo strategico per il Paese e per il Veneto, e chiedere politiche globali e lungimiranti e interventi concreti a suo supporto.

«La scelta del Veneto come altra tappa di questa iniziativa di sensibilizzazione itinerante sulle criticità del settore dice senza dubbio quanto il comparto moda rivesta un ruolo importante per l’economia e l’occupazione della regione, ma anche come il nostro sia riconosciuto quale territorio significativo e trainante a livello nazionale» commenta il nostro segretario generale Massimiliano Paglini. «Un’occasione per ribadire la nostra richiesta di attenzione alla Regione del Veneto come al Governo, quella stessa attenzione che da tempo chiediamo verso tutto il manifatturiero. Servono con urgenza politiche industriali adeguate e prima ancora serve visione. Ed entrambe chiedono di essere il frutto di una condivisione tra forze sindacali, associazioni datoriali, istituzioni. Da soli non si va da nessuna parte: serve mettere insieme pensiero e interpretazione dei cambiamenti in atto, conoscenza delle criticità reali (che nasce dall’essere ogni giorno a fianco dei lavoratori e dentro le imprese), proposte concrete».

Nel corso del convegno sono state ribadite le molteplici ragioni della crisi che da tempo sta mettendo a rischio l’intero sistema. Tra i fattori vi sono le sfavorevoli e incerte dinamiche geopolitiche e macroeconomiche, il cambiamento dei modelli di produzione, l’aumento dei costi energetici e delle materie prime, la concorrenza globale, e ancora la crisi dei consumi, legata all’impoverimento del potere di acquisto.

«Il 2024 è stato parecchio critico per l’intera filiera (solo il settore dell’occhialeria nel Bellunese ha tenuto) e il 2025 è iniziato con ancora più difficoltà» evidenzia Stefano Zanon, segretario generale di Femca Cisl Veneto, sottolineando la necessità di una politica di concertazione per pianificare strategie mirate che consentano l’uscita da un momento così difficile.

Dal convegno è emersa a più voci la necessità ineludibile di realizzare un patto di sistema per definire un piano di politiche industriali strategiche che anche valorizzi le sinergie tra i distretti e lungo tutta la filiera. Urgente su tutto un’alleanza tra istituzioni, sindacati e associazioni datoriali, affinché tutte le parti siano soggetti attivi e propositivi, in un sistema di relazioni industriali consolidato che metta al centro il contratto collettivo nazionale e la lotta alla precarietà, contrastando anche il dumping contrattuale.

Nella nostra regione il comparto moda – che include tessile, calzaturiero, concia e occhialeria – conta oggi 9.500 imprese, pari a quasi il 18% del totale del manifatturiero regionale. Considerando solo la produzione manifatturiera, il settore impiega circa 100mila lavoratori e lavoratrici, generando un fatturato di 18 miliardi di euro e un valore dell’export che supera i 9 miliardi.