#Iorestolibero. 25 Aprile in Veneto. Tina Anselmi sul tank americano

Giovedì, 23 aprile 2020

Mentre tra il 25 e il 28 aprile a Castelfranco si tratta la resa della guarnigione tedesca, la 29a divisione Panzergrenadier Falcke è in piena ritirata e contrastata da azioni partigiane.
I tedeschi saccheggiano e distruggono lungo la strada, catturando ostaggi da usare come scudi umani contro azioni ostili.
A San Martino di Lupari hanno già ucciso partigiani e civili. Arrivati a Castello di Godego, i tedeschi sono attaccati dalla brigata “Cadorin”. Eseguono la rappresaglia all’incrocio della strada che va da Castelfranco a Bassano. Ordinano agli ostaggi di correre per mettersi in salvo in gruppi di sei. È un orrendo tiro al bersaglio. Dagli alberi soldati tedeschi sparano e uccidono più di settanta ostaggi (foto). Gino Sartor, comandante della “Cesare Battisti”, ordina alla sua staffetta più fidata, Gabriella, di salire in bicicletta e raggiungere prima possibile le avanguardie alleate, ancora troppo lontane, e di guidarle a Castelfranco per porre fine agli eccidi.
La staffetta finalmente raggiunge gli americani, è issata sopra la torretta di un carro armato da dove può indicare meglio la via più breve. Quella staffetta è una studentessa magistrale di appena diciassette anni, è Tina Anselmi.