Crisi Melegatti. Da oggi sciopero ad oltranza

Nuovo stop della Melegatti. Per l’azienda dolciaria veronese il futuro torna ancora molto incerto. Se l’emergenza natalizia era stata superata grazie all’accordo tra i vertici dell’azienda e il fondo maltese Abalone Asset Management che aveva finanziato la campagna di panettoni e pandori, salvandone la produzione, lo stesso non si può dire per la campagna pasquale che ad oggi è bloccata.
Manca infatti l’accordo con il Fondo che dovrebbe chiudersi entro la settimana; senza intesa, a meno di soluzioni alternative, c’è il rischio fallimento. La risposta sindacale è stata netta. «E’ stato proclamato il blocco totale del lavoro perché siamo di fronte ad una situazione di stallo, resa ancora più insostenibile – spiega Giampaolo Veghini (Fai Verona) – dalla mancanza di garanzia del pagamento degli stipendi di gennaio, dopo che già nei tre mesi prima di Natale i lavoratori non avevano visto un soldo, a cui si aggiunge l’attività antisindacale da parte dell'avv. Emanuela Perazzoli (amministratore delegato) che interviene sul diritto di sciopero dei lavoratori».
In un comunicato stampa Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil di Verona fanno sapere che «l'iniziativa andrà avanti fintanto che non saranno fornite rassicurazioni chiare e documentate dell'avvenuto accordo quadro tra i soci e il Fondo Maltese o l'azienda non avrà trovato una soluzione alternativa sostenibile». È da ricordare infatti che un piano di ristrutturazione del debito credibile dovrà essere consegnato in Tribunale entro il 7 marzo. Intanto le tre sigle sindacali hanno deciso di presentare richiesta di un tavolo di confronto presso la Regione del Veneto per coinvolgere in questa sofferta vertenza livelli istituzionali superiori.