Consorzi di Bonifica. Rota: vanno riconosciuti dal Piano Proteggi Italia

Giovedì, 07 marzo 2019

“Il ruolo dei Consorzi di bonifica è strategico per la tutela dell’ambiente e per i servizi che offrono all’agricoltura, la loro è una funzione di prossimità: grazie all’autogoverno sono sentinelle del territorio e per questo i lavoratori che ne fanno parte meritano rispetto e dignità”.
Così il Segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, intervenendo oggi a Mestre (Venezia) a una tavola rotonda sui Consorzi di bonifica del Veneto, organizzata da Coldiretti e ANBI regionali.
“Questa regione, così come tante altre aree d’Italia – ha aggiunto Rota – ha bisogno anche di rivedere il proprio consumo di suolo, che è stato eccessivo; auspico un piano straordinario perché molte aree industriali andrebbero recuperate e rimesse a disposizione come patrimonio per tutta la collettività”.
“Il settore agroalimentare – ha concluso Rota – oggi è tra i più strategici per il Paese, è necessario parlare anche di un’industria ambientale, che comprende bonifica, forestazione, e tante filiere sostenibili che nascono in rapporto all’agroalimentare. Dobbiamo puntare sulla qualità del lavoro e delle produzioni. Oggi c’è bisogno di dare valore al patrimonio ambientale e alle nostre produzioni creando occupazione vera, infrastrutture, e seguendo una seria riorganizzazione del territorio. Lo abbiamo chiesto anche con la nostra iniziativa Fai Bella l’Italia, lanciando un Manifesto per il lavoro agroalimentare e ambientale, e continuiamo a farlo ogni giorno nei luoghi istituzionali e tra i lavoratori. Incalzeremo il Governo anche sul nuovo Piano Proteggi Italia, su cui abbiamo chiesto da subito una gestione in economia diretta da parte delle regioni. Sono previste risorse strategiche per i territori, evitiamo che vadano a piccoli appalti esterni, diamoli ai Consorzi che sanno fare bene il proprio lavoro, e questo vale per la bonifica così come per il comparto della forestazione. Proteggi Italia può essere un’opportunità per il Paese, non sprechiamola”.