Ancora un morto a causa del lavoro, il 34esimo dall'inizio dell'anno.

Mercoledì, 11 luglio 2018

E’ un uomo di 74 anni l’ultimo morto sul lavoro in Veneto, il 34esimo dall’inizio dell’anno. 
Angelo Pavanello Stocco, era stato vittima, nello scorso mese di dicembre, di un grave infortunio alla Berti di Villa del Conte (Padova) dove era stato chiamato per aggiustare una vetrata. Caduto da una altezza di un paio di metri, aveva subito gravissimi danni alla colonna spinale che lo hanno portato, a distanza di sette mesi, alla morte. 
I dati del PREO (il programma regionale che opera anche da osservatorio degli infortuni mortali sul lavoro in Veneto) confermano la numerosità delle morti tra le classi di età più elevate. 
Nel quadriennio in corso (2015-2018) ben il 65% degli eventi hanno riguardato lavoratori con più di 50 anni di età, 38 su cento quelli che avevano superato i sessanta. 
Si tratta soprattutto di coltivatori diretti, artigiani e pensionati che continuano a lavorare. 
Per Gianfranco Refosco, segretario Cisl Veneto, si tratta dell’ennesima conferma della trasversalità con cui deve essere gestito il tema della sicurezza sul lavoro “Il Veneto ha una economia ed una occupazione mista, dove accanto al lavoro dipendente ci sono gli autonomi e i coltivatori diretti. Anche molti piccoli imprenditori partecipano direttamente all’attività lavorativa. Per questo l’azione di sensibilizzazione, formazione e prevenzione deve coinvolgere indistintamente tutti. Sappiamo anche quali sono i settori ed i comparti più a rischio: agricoltura, costruzioni, manutenzioni in appalto, siderurgia. Ci aspettiamo impegni precisi dalla Regione Veneto con cui stiamo collaborando al tavolo sulla sicurezza che dovrebbe produrre a breve un piano d’azione su questi temi. Noi siamo convinti che con uno sforzo eccezionale da parte di tutti si possa migliorare notevolmente la sicurezza sul lavoro”.