Accordo Tim. Contratto di solidarietà e uscite volontarie

Mercoledì, 13 giugno 2018

È stato raggiunto la scorsa notte al MiSE l’accordo tra i sindacati del settore telecomunicazioni (Fistel Cisl, Uilcom Uil, Slc Cgil e Ugl) e la Tim sulla gestione dei 4.500 esuberi strutturali dichiarati a livello nazionale e sul ricorso a 12 mesi di Cassa Integrazione per riorganizzazione per  quasi 30.000 dipendenti.

L’intesa raggiunta prevede invece la sostituzione della CIG Straordinaria con il contratto di solidarietà (difensiva) e le uscite volontarie.

«Stiamo portando l’accordo alla discussione delle oltre 50 assemblee dei lavoratori- informa Mauro Vianello di Fistel Cisl presente nella delegazione trattante- a cui spetta di approvarlo o meno e, al momento, i lavoratori con cui abbiamo discusso hanno espresso una valutazione positiva».

I dipendenti di Tim in Veneto sono circa 2.600 su un totale di 45.000 occupati a livello nazionale. Per poco più di 1.700 di loro, posizionati in gran parte nelle sedi di Venezia (910) e Padova (630), si era prospettato il ricorso alla Cig Straordinaria.

«L’accordo cancella sia la Cig Straordinaria che gli esuberi – spiega Vianello – sostituendoli con un contratto di solidarietà che prevede una riduzione massima di 26 giornate di lavoro in un anno. Queste ore/giornate di lavoro non lavorate saranno integrate dalla indennità prevista dalla legge e avranno anche copertura contributiva. Una soluzione che riduce al minimo l’impatto su salario e previdenza».

Accanto al contratto di solidarietà ci sarà la possibilità per un massimo di 5.000 lavoratori di uscire dal lavoro volontariamente beneficiando della Isopensione: una indennità pagata dall’azienda pari alla pensione teorica che accompagna il lavoratore fino al pensionamento reale. Lo “scivolo” verso la pensione potrà protrarsi fino ad un massimo di 6 anni.

«Con l’accordo- commenta Vianello- abbiamo ottenuto l’assorbimento totale degli esuberi e, cosa non scontata, il mantenimento del perimetro aziendale e dei livelli occupazionali alla presenza del Ministro del Lavoro».