7° Congresso regionale di Femca Cisl Veneto: riconfermato segretario generale Stefano Zanon
«Solo politiche industriali di visione ampia e lungo respiro e una nuova generazione di lavoratori qualificati potranno frenare la crisi di settori così strategici per il Veneto come tessile, moda e componentistica automotive, e garantire un modello di sviluppo competitivo e sostenibile». Così il segretario generale Stefano Zanon,riconfermato anche per i prossimi quattro anni alla guida di Femca Cisl Veneto, la categoria che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori dei settori energia, moda, chimica e affini. Ad eleggerlo l’Assemblea dei delegati della federazione riunita ieri e oggi a Caorle (Venezia) per il 7° suo Congresso regionale dal titolo “Le parole del cambiamento. Partecipazione, competenza, sicurezza, coraggio”. Accanto a lui restano in Segreteria Giuseppe Callegaro di Dolo (Venezia) e Simona Puzzo di Treviso.

«Si tratta di settori che generano quote importanti di Pil e valore occupazionale, e vedono numerose eccellenze imprenditoriali – ha spiegato Zanon –. Anche per questo, una rete produttiva che vuole fungere da modello non può sottrarsi dall’utilizzare energie pulite e rinnovabili, potendo però contare su una politica comunitaria in grado di calmierarne i prezzi e stabilire equilibri pure in termini di accesso e sicurezza delle risorse stesse». «Perché la sostenibilità non può diventare un ostacolo alla competitività industriale – rimarca ancora – e le trasformazioni oggi in atto non possono avvenire a discapito dei lavoratori. Serve perciò scongiurare una riconversione industriale squilibrata che comprometta settori chiave come la manifattura e l’automotive, già colpiti da una crisi che rischia di essere strutturale e non più solo di congiuntura. E di fronte a queste sfide, il sindacato ha un ruolo cruciale: se vogliamo contribuire alla costruzione di un’industria forte e giusta, dobbiamo infatti garantire innovazione e sostenibilità in sinergia con diritti, salari dignitosi e sicurezza nel lavoro».
Tra le sfide della neoletta Segreteria, quelle di aumentare la rappresentanza in tutti i comparti della federazione ed estendere la contrattazione di secondo livello sia aziendale che territoriale, allargando la partecipazione dei lavoratori nelle imprese; puntare sulla formazione per supportare con rinnovate capacità contrattuali i cambiamenti del mondo del lavoro determinati dalle transizioni energetiche e tecnologiche; potenziare l’azione sindacale per annullare le differenze di genere ancora esistenti. E ancora, sviluppare una nuova cultura della sicurezza, che diventi vero e proprio obiettivo educativo fin dalle scuole dell’obbligo.
E del valore della partecipazione dei lavoratori ha parlato anche il segretario generale di Cisl Veneto Massimiliano Paglini, che nel suo intervento ai lavori ha detto: «La sua realizzazione nella gestione delle imprese dipende da noi. Abbiamo nelle mani un’occasione storica per superare il conflitto capitale e lavoro, per aumentare i salari, rafforzare la sicurezza e distribuire la ricchezza prodotta dal lavoro stesso». «Non c’è più tempo – ha aggiunto –: andamento demografico, sostenibilità sociale, attrattività del territorio ci impongono di accelerare e rafforzare il nostro ruolo nei luoghi di lavoro per affrontare le grandi transizioni in atto compresa quella industriale dei nostri territori».
Presente anche il segretario generale di Femca Cisl nazionale Nora Garofalo che ha chiuso il dibattito nella seconda mattinata di Congresso.