14° Congresso regionale di Filca Cisl Veneto: Alberto Franzo confermato segretario generale
Un comparto “viziato” dagli incentivi fiscali ora finiti – che insieme al Pnrr hanno portato una notevole crescita per tante imprese del settore delle costruzioni – e il peso di incertezze normative che concorrono a generare una situazione di instabilità per alcune aziende, oggi alle prese con un calo della domanda e difficoltà economiche. Dall’altra parte, la necessità di uno sguardo maggiore al futuro per essere pronti a raccogliere le sfide della sostenibilità e dell’innovazione e, al contempo, capaci di ascoltare le nuove esigenze abitative. Perché siamo chiamati anche a ripensare i modelli abitativi e a ridisegnare le città in cui abitare, lavorare, vivere domani.

È un quadro complesso quello del comparto rappresentato da Filca Cisl Veneto, la categoria dei lavoratori e delle lavoratrici dell’intero sistema delle costruzioni, comprendente comparti chiave come l’edilizia, il legno e l’arredamento, i laterizi il cemento e il settore lapideo, che nel suo 14° Congresso regionale,il 27 e 28 marzo a Caorle (Venezia), ha rieletto suo segretario generaleAlberto Franzoe confermato accanto a lui in Segreteria Marco Potente, di Treviso, e Michela Benati, di Verona (prima donna a ricoprire questo ruolo in nella categoria che conta in maggioranza iscritti di genere maschile. Una federazione che a fine 2024 ha visto i propri iscritti saliti oltre 26mila, dai 22mila del 2021.
«All’orizzonte sono già ben visibili non poche nubi scure. E non possiamo nascondere le nostre preoccupazioni riguardo alla tenuta del settore che sta attraversando oggi una fase di profonda trasformazione – ha sottolineato il riconfermato segretario generale Alberto Franzo –. Serve ora una politica lungimirante, perché se vogliamo che il comparto continui a essere motore di sviluppo e crescita, sarà necessario ripensare gli strumenti di incentivo, senza gli squilibri creati dai precedenti bonus, e adottare nuove strategie. Magari con misure più selettive, mirate non solo all’efficienza energetica ma anche alla riqualificazione e rigenerazione urbana e alla creazione di abitazioni accessibili per le fasce più deboli della popolazione. E bisogna prepararsi alle direttive europee in arrivo sulla casa, affrontando la questione per tempo e con programmazione e trasformando la transizione ecologica in un generatore di sviluppo sostenibile e di qualità per il Veneto».
Sullo sfondo ci sono la crescente difficoltà di accesso al mercato immobiliare, con costi saliti alle stelle sia per l’affitto che per l’acquisto di una casa, la mancata approvazione del nuovo “Piano Strategico regionale delle politiche della casa” (edilizia residenziale pubblica), e ancora un patrimonio edilizio che vede alte fragilità sul fronte energetico e non solo.
«Le imprese auspicano stabilità normativa e strumenti che possano garantire una crescita graduale, i lavoratori chiedono sicurezza e salari giusti, e ancora i cittadini necessitano di soluzioni abitative adeguate ed economicamente accessibili. Come sindacato possiamo e dobbiamo essere l’anello di congiunzione tra i diversi mondi e le differenti esigenze, avendo bene in mente e chiaro il nostro ruolo e garantendo che le politiche future vadano nella giusta direzione».
Quello della sicurezza resta uno dei temi centrali per le costruzioni, che continuano a fare i conti con un numero ingente di infortuni (anche mortali) nel lavoro e di malattie professionali e gravemente invalidanti, purtroppo senza evidente flessione. Per questo si chiedono con urgenza maggiori controlli nei cantieri, confidando che nel frattempo porti i suoi effetti l’introduzione della patente a punti: non un deterrente, ma uno stimolo per lasciare fuori le imprese non in regola. E ancora resta centrale la sempre più allarmante carenza di manodopera qualificata (determinata anche dalla scarsa capacità attrattiva del settore per i giovani), una questione che se non affrontata con decisione potrebbe compromettere la competitività e la capacità di sviluppo dell’intero comparto.
«Migliori infrastrutture, efficaci politiche abitative e demografiche rappresentano l’orizzonte imprescindibile per generare attrattività del territorio – ha evidenziato nel suo intervento Massimiliano Paglini, segretario generale di Cisl Veneto –. Servono risposte urgenti, è in gioco il futuro del sistema produttivo del Veneto. Per questo sfidiamo le imprese a cambiare e a riprendere con coraggio la via della concertazione, a partire dalla partecipazione, per unire le forze e sollecitare la politica a guardare in faccia le emergenze del Veneto. Cisl è pronta a saldare alleanze per costruire progettualità pubblico/privato, per rendere fruibili le centinaia di migliaia di abitazioni non utilizzate, per garantire i proprietari da un lato e dall’altro rispondere alle necessità di chi vorrebbe lavorare in Veneto ma trova un mercato abitativo inaccessibile. Così come servono politiche migratorie lungimiranti ed efficaci, perché far finta di non vedere l’emergenza della mancanza di forza lavoro porterà a danni irreversibili».
Presente anche il segretario generale di Filca Cisl nazionale Enzo Pelle, che ha chiuso il dibattito della mattinata nella seconda giornata.