10 febbraio. Refosco (Cisl Veneto) e Scavazzin (Cisl Padova Rovigo): “Tenere vivo il ricordo delle vittime”

Giovedì, 10 febbraio 2022

Oggi, 10 febbraio, si celebra il “Giorno del Ricordo” per non dimenticare le vittime dei massacri delle foibe e l'esodo giuliano-dalmata.

La data non è stata scelta a caso: era proprio il 10 febbraio quando nel 1947 vennero firmati a Parigi i trattati di Pace che assegnavano l’Istria, Quarnaro, Zara e parte del territorio del Friuli Venezia Giulia alla Jugoslavia. Da quel momento cittadini di origine italiana, che vivevano in quelle zone, furono costretti all’esodo in massa mentre i partigiani comunisti di Tito davano vita, contro di loro, ad una feroce rappresaglia accusandoli di essere fascisti o contrari al regime comunista: ancora non si conosce con esattezza quanti vennero imprigionati, fucilati e gettati nelle “foibe”, le cavità carsiche dell'Istria e della Dalmazia.

Una data, quella del 10 febbraio, che, secondo Gianfranco Refosco, Segretario generale Cisl Veneto, non deve essere dimenticata. "In un clima di grande incertezza internazionale, con guerre e conflitti che espongono a gravi rischi di violenze e persecuzioni molte popolazioni, è ancora più importante tenere vivo il ricordo delle violenze perpetrate nei confronti della popolazione civile con le violenze delle foibe e con l’allontanamento forzato della popolazione italiana dall’Istria e dalla Dalmazia. La tragedia di quegli anni – sostiene - deve essere anche oggi monito per il nostro Paese ad operare perché mai si debbano ripetere fatti simili".

“Ricordare le vittime è un atto di pietà che non può offendere nessuno e che aiuta a comprendere la complessità di quanto accaduto durante la guerra e soprattutto dopo, quando il resto d’Italia era in pace e intento alla ricostruzione post bellica – aggiunge Samuel Scavazzin, Segretario generale della Cisl Padova Rovigo, ricordando solo due delle tante vittime: Norma Cossetto, 24enne di Visinada, studentessa dell’Università di Padova, violentata, seviziata e gettata in foiba, e la piccola Marinella Filippaz, morta di freddo a nemmeno un anno, nel ’54, nel Centro di Raccolta Profughi di Padriciano, vicino a Trieste. “Lo scopo del ‘Giorno del Ricordo’ – conclude Scavazzin - è proprio questo: permettere alla memoria di sublimarsi in sentimenti di pace e non di odio, perché le lacerazioni provocate da quei fatti non si perpetrino nelle nuove generazioni”.

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