Veneto. A giugno 28mila posti di lavoro in più

Lunedì, 12 luglio 2021

Nel mese di giugno in Veneto si è registrato un saldo occupazionale di 28.300 unità, che diventano 55.000 se si guarda invece all’ultimo trimestre.

Il bilancio positivo è dovuto soprattutto all’incremento dei contratti a tempo determinato (+25.600 a giugno, +53.000 nel trimestre) grazie alla ripresa delle attività, dopo aver risentito più delle altre tipologie contrattuali degli effetti della pandemia.
In aumento anche i contratti di apprendistato (rispettivamente +2.000 e +2.200), mentre il tempo indeterminato, sebbene abbia segnato un +650 a giugno, mostra una leggera flessione nel corso dell’ultimo trimestre (-80).
I dati sono stati diffusi da Veneto Lavoro, che sottolinea però come le assunzioni risultino inferiori rispetto al 2019 (preso come anno di riferimento, vista la situazione anomala del 2020), con diminuzioni comprese tra il -11% e il -13%.
Le più penalizzate nel mercato del lavoro nel secondo trimestre di quest’anno sono state le donne: -13% rispetto allo stesso periodo del 2019 (contro il -11% degli uomini), seguite dagli stranieri (-16%).
A livello territoriale, infine, Venezia e Verona, le province a maggior vocazione turistica e pertanto le più penalizzate dalla crisi pandemica, grazie all’avvio della stagione registrano il saldo maggiore, rispettivamente +26.000 e +15.700 nel trimestre.
La domanda di lavoro, tuttavia, risulta inferiore rispetto al 2019, andando dal minimo di Rovigo (-2%) al massimo di Venezia (-24%), fatta eccezione per Treviso (+1%) e Vicenza (+3%), i due territori a maggiore vocazione manifatturiera.

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