1 maggio, una speranza e due concerti

Mercoledì, 29 aprile 2009

La scelta delle Confederazioni sindacali di dedicare il Primo Maggio di quest'anno alle popolazioni dell'Abruzzo colpite dal terremoto è una decisione forte e che non si ferma solo al dovuto atto di solidarietà.
Gli effetti drammatici di questo terremoto hanno sollevato, sembra con più intensità dei casi precedenti, il problema del rispetto delle norme di sicurezza (antisismiche) nel costruire e la magistratura ha aperto indagini ed ha approntato un presidio per impedire infiltrazioni mafiose nel lavori di ricostruzione.

Il Primo Maggio, a Roma, Piazza San Giovanni. si riempirà di giovani per il tradizionale concertone titolato quest'anno "il mondo che vorrei" collegato dalla RAI in diretta con il piazzale della Scuola di formazione della Guardia di Finanza dell'Aquila dove si svolgerà la manifestazione sindacale.

Un concerto dove si accomunano solidarietà e speranza: un evento non così tanto frequente di questi tempi e che sarà tanto più trascinante e spettacolare quanto più i giovani della piazza, gli artisti del palco, i lavoratori del sindacato a L'Aquila ed i terremotati sapranno fare "concerto" dei loro sentimenti e delle loro ragioni.

C'è anche un altro "concerto", sempre ispirato dal terremoto in Abruzzo le cui note ci affascinano. E' il manifesto degli Stati Generali delle Costruzioni titolato "Ricostruire l'Abruzzo per ricostruire il Paese" alla cui scrittura ha contribuito il nostro sindacato del settore, la Filca Cisl.

Il manifesto indica, come volontà ed obiettivi comuni di tutte le rappresentanze di chi lavora nelle costruzioni, le condizioni per riportare nel circolo virtuoso della sapienza e della intelligenza del costruire un settore invece aggredito e avvilito da tutti i possibili mali: lavoro nero, irresponsabilità professionali, evasione fiscale e contributiva, mancanza di sicurezza e lavoro nero, malaffare e corruzione, disfacimento delle imprese e mancanza di rispetto delle regole.
I mali che trasformano i terremoti in catastrofi, il lavoro quotidiano in pericolo costante, l'edificare per migliorare la vita sociale e l'economia in affare losco.

Il nostro auspicio, come il nostro impegno, è che le note di questi due concerti e le loro concertazioni non si esauriscano presto e che, al contrario, diventino il motivo di fondo dell'agire prossimo futuro delle imprese, delle istituzioni nazionali e locali, della politica, della rappresentanze sociali.

Così che Tullio Di Giacomo, operaio di 43 anni,ucciso da un crollo di un muro a Cagnano Amiterno mentre lavorava alla demolizione di una costruzione lesionata, sia veramente l'ultimo morto del terremoto e l'ultimo edile morto nel cantiere di lavoro.
Franca Porto, segretaria generale Usr Cisl Veneto
Venezia- Mestre 28 aprile 2009

Primo Maggio 2009