Tina Anselmi Maestra. Educatrice per vocazione: il nuovo volume dello storico Mauro Pitteri promosso da Cisl Veneto e Cisl Scuola Veneto.
Il 25 marzo 1927 nasceva a Castelfranco Veneto Tina Anselmi. Accadeva proprio lo stesso giorno in cui a Roma, dagli scranni del Parlamento, l’allora ministro della Pubblica istruzione Pietro Fedele dichiarava di avere come obiettivo quello di “fascistizzare la scuola italiana”. E proprio alla vocazione di educatrice della Anselmi, al suo lavoro di maestra e alla forte sua attenzione al mondo della scuola anche nella sua attività politica è dedicato“Tina Anselmi Maestra. Educatrice per vocazione”, il nuovo volumetto dello storico Mauro Pitteri promosso ed edito da Cisl Veneto e Cisl Scuola Veneto.

La pubblicazione cade vicina alla anniversario della nascita, ma non solo: «Questo ulteriore contributo sulla vita di Tina Anselmi arriva ora per circostanza niente affatto casuale, bensì per scelta precisa – evidenziano il segretario generale di Cisl Veneto Massimiliano Paglini e la segretaria generale di Cisl Scuola Veneto Sandra Biolo –: nella ricorrenza dell’Ottantesimo della Liberazione dal nazifascismo, il prossimo 25 aprile, concomitante alla celebrazione del nostro Congresso regionale, vogliamo sottolineare le origini antifasciste e antitotalitarie di Cisl i cui fondatori erano, anche in Veneto, militanti antifascisti se non ex partigiani combattenti, come lo fu Tina, la staffetta Gabriella, che tra le fila di Cisl fu sindacalista attiva e impegnata nelle categorie dei tessili e della scuola».
Lo storico Pitteri era già stato per Cisl autore, tra gli ultimi, di “Tina Anselmi per le donne. Attività politica e parlamentare dal 1956 al 1992” e “La giovane Tina Anselmi. Dalla Resistenza all’impegno sindacale e politico. 1944-1959”, sempre promossi da Cisl regionale veneta. Questo contributo, frutto di un assiduo lavoro di ricerca in vari archivi pubblici e privati nonché di raccolta di testimonianze familiari, indaga in profondità la vita di Anselmi nel periodo che va dai suoi 15 anni (1942) ai 28 (1955), ossia il passaggio da allieva adolescente, a maestra di scuola elementare, studentessa universitaria, e presto giovane donna attiva nel sindacato e nella politica.
Una carriera, quella di maestra, probabilmente indotta anche dalla necessità di sostenere economicamente la famiglia dopo la morte del padre, avvenuta nel 1951, e che poi si concluderà nel 1955, quando sceglierà definitivamente l’impegno politico tra le giovani donne del Movimento femminile della DC. Eppure quello della scuola resta tema davvero sempre caro alla Anselmi, prima donna ministro della Repubblica italiana, tanto da vederla impegnata nella sua attività parlamentare con ben ventinove disegni di legge da lei sottoscritti relativi proprio al mondo della scuola, molti finalizzati alla tutela degli insegnanti, alcuni frutto della sua visione e vocazione di educatrice della Repubblica, come ad esempio, nel 1968, i due per “l’esposizione della bandiera nelle aule (a fianco dell’insegnante) e negli edifici pubblici” e per “l’istituzione dell’educazione civica e stradale a cattedra autonoma nella scuola media”. A vederla prima firmataria, inoltre, il disegno di legge del gennaio 1980 per l’introduzione dell’educazione sessuale nelle scuole.