In Marocco si ripetono i drammi di cento anni fa.

Lunedì, 05 maggio 2008

35 lavoratrici morte nell'incendio di una fabbrica.

26 aprile 2008, a Casablanca 55 operai muoiono bruciati vivi nell'incendio di una fabbrica di materassi. Le vittime sono in maggioranza donne che lavoravano per 20 euro alla settimana.
A cento anni dagli incendi nelle fabbriche tessili americane , il cui ricordo è all'origine della festa dell'8 marzo, i fatti di Casablanca ci riportano alla realtà delle pesantissime condizioni di sfruttamento a cui sono costrette molte donne lavoratrici nei Paesi in via di sviluppo.
La drammatica vicenda della fabbrica di materassi Rosamor situata nella zona industriale di Lissafra, alla periferia di Casablanca, è emblematica e sembra la fotocopia aggiornata di quelle delle varie Cotton americane dei primi del ‘900.
Alla completa assenza delle norme di sicurezza si è aggiunta la decisione del padrone della fabbrica di far chiudere le porte di uscita per evitare furti di merce nei magazzini.
Allo scoppio dell'incendio che, vista la presenza di materiali altamente infiammabili, di è propagato rapidamente, i lavoratori si sono trovati senza via di scampo dalle fiamme e dal fumo. Sono morti così bruciati o asfissiati.
Secondo un ufficiale di polizia le donne bruciate nel rogo dovrebbero essere 35 e per la identificazione di molti corpi carbonizzati sarà necessaria la prova del DNA.
La loro retribuzione settimanale era di circa 250 dinari pari a 20 euro.

Primo Maggio 2009