Sciopero Fim

Venerdì, 16 novembre 2007

20 MILA METALMECCANICI IN PIAZZA A PADOVA
Oltre le previsioni la partecipazione questa mattina dei lavoratori veneti allo sciopero indetto da Fim, Fiom, Uilm. Il comizio è stato tenuto da Giorgio Caprioli, segretario generale Fim-Cisl nazionale

“Perdono tempo se credono di rompere la nostra unità. Non ci lasceremo intimidire dall’offerta di 30 euro”. Tuona così Giorgio Caprioli, segretario generale Fim-Cisl nazionale alla manifestazione dei lavoratori metalmeccanici del Veneto che si è tenuta questa mattina a Padova, alludendo alle proposte di alcune aziende di offrire un aumento ai lavoratori, in modo da “eludere” l’accordo nazionale.

Quasi 20 mila i metalmeccanici scesi in piazza per urlare la loro protesta contro il mancato rinnovo di un contratto scaduto ormai da troppo tempo e la precarizzazione di un lavoro che rischia solo di penalizzare le professionalità. “Faremo di tutto per chiudere il contratto entro l’anno, ma non a tutti i costi – ha continuato il numero uno della Fim nazionale -. Federmeccanica non fa proposte e rifiuta il confronto per questo motivo abbiamo indetto questo sciopero. Speriamo così di smuovere le trattative. Attualmente il clima è rovente per queste lungaggini. Ancora una volta per conquistare il contratto siamo costretti a scendere in piazza. La manifestazione di oggi è la migliore risposta alle controparti”.
“Tutti dicono che bisogna premiare là dove si produce – ha aggiunto Renzo Corrà, segretario generale Fim-Cisl Veneto - però nel nostro contesto del Nordest l’ottica è diversa: qui serve una contrattazione territoriale poiché la struttura dell’industria metalmeccanica rende impossibile contrattare in ogni luogo di lavoro. Ricordo che ci sono 17.609 aziende in Veneto, per un totale di 306.152 addetti. Ma di queste solo 2.800 hanno iscritti Fim. Scioperiamo non solo per i soldi, ma anche per la qualità del lavoro. Rinunciare a una giornata di lavoro è una mazzata per la busta paga, lo so. Ma questa prova di forza è un investimento per il futuro delle nostre famiglie. Quello che dico ai lavoratori e di pensare di mettere i soldi da parte per garantire il domani ai figli. I risultati ci saranno, Federmeccanica e le associazioni artigiane cederanno”.
“L’invito è perciò quello di rimanere uniti e respingere le offerte aziendali singole – ha concluso Giorgio Caprioli -. Non bisogna pensare solo a se stessi, ma all’unità. Ci aspettiamo una svolta il 21 con Federmeccanica che speriamo metta le carte sul tavolo per arrivare all’intesa, anche se effettivamente non è detto che la strada sia breve”.
Entro la fine del mese di novembre il settore metalmeccanico ha in programma altre quattro ore di astensione dal lavoro che saranno gestite a livello territoriale.

Mestre, 16 novembre 2007

Ufficio Stampa Cisl Veneto
Monica Borga

contrattazione