Due passi avanti per il made in Italy

Giovedì, 27 marzo 2008

IL CALZATURIERO DEL BRENTA PRODUCE ANCHE A CASARANO
Sottoscritto al ministero del lavoro “due passi avanti per il made in Italy”, il progetto che ha lo scopo di far aumentare le produzione di calzature di eccellenza investendo nel leccese, senza toccare, però, produttività e occupazione nel Veneto

Aumentare la qualità e la quantità delle calzature prodotte in Italia incentivando e favorendo i rapporti tra la Riviera del Brenta e l’area di Casarano, nel leccese. Questo l’obiettivo principale di “Due passi avanti per il made in Italiy” il progetto sottoscritto oggi, 26 marzo, al ministero del lavoro tra Confindustria Lecce, l’Associazione Calzaturifici Riviera del Brenta (Acrib), e le organizzazioni sindacali Femca-Cisl, Filtea-Cgil e Uilta-Uil per potenziare e sviluppare due aree strategiche per il calzaturiero nazionale.

La scelta di investire al sud nel distretto di Casarano a Lecce, è stata fatta per sviluppare la filiera produttiva della scarpa di eccellenza prodotta nella Riviera del Brenta, attraverso una corretta e positiva pratica del fare impresa puntando sempre sul valore aggiunto del Made in Italy, della valorizzazione delle competenze esistenti al sud. Le aziende della Rivera del Brenta, infatti, si sono trovate a dover affrontare negli ultimi tempi un aumento della domanda di calzature di eccellenza ed un mercato globale con nuovi competitors.
Per far fronte alle nuove esigenze, quindi, si prevede la creazione di una rete fra i poli produttivi calzaturieri localizzati nelle aree della Riviera del Brenta e della provincia di Lecce che permetterà alle imprese la condivisione dei servizi di know-how senza andare ad incidere sulla produttività e sull’occupazione dell’area distrettuale della Riviera del Brenta.
Si tratta di un distretto di cui fanno parte, in base ai dati del 2006, 746 aziende, in cui operano 12.347 addetti, per una produzione totale annua di 21.705.000, ed un fatturato di 1.750,64 milioni di euro.
“Si tratta di un accordo importante – dichiara Alfio Calvagna, segretario generale Femca-Cisl Veneto – in quanto interessa due aree produttive di rilevanza nazionale per la produzione di calzature del “Made in Italy”, ancora di più per la Riviera del Brenta che con questo accordo si riconferma il distretto dell’eccellenza della calzatura di lusso. E’, inoltre, un accordo che nel mantenere l’occupazione e le produzioni in Veneto, favorisce lo sviluppo e il rafforzamento di un’area del Sud del Paese attraversata da problematiche occupazionali. E’ la riconferma che buone e positive pratiche di concertazione tra le parti sociali possono innescare altrettanto positive azioni di sviluppo industriale”.
“Negli ultimi 10 anni – ha spiegato Giuseppe Baiardo, Presidente Acrib - abbiamo chiuso 320 aziende senza perdere un occupato, aumentando la produzione ed il fatturato. Ora dobbiamo guardare avanti ed abbiamo bisogno di crescere. Per farlo, mantenendo l’identità italiana sul prodotto, con il gusto, lo stile ma anche la cultura che deriva dal lavoro, abbiamo individuato negli amici di Lecce i partner ideali. Il nostro obiettivo non è quello di andare a Casarano per “spremere il limone”. Al contrario puntiamo sullo sviluppare imprenditorialità, valore e lavoro”.
Per questo gli investimenti diretti ed i partenariati produttivi, saranno affiancati da massicci interventi di formazione e di trasferimento tecnologico.
Acrib ha quindi manifestato interesse per conto delle proprie aziende associale, a valutare possibili nuovi investimenti e parternariati nel distretto di Casarano per favorire la realizzazione del surplus di calzature della Riviera del Brenta, senza riflessi produttivi e occupazionali in quest’ultima area distrettuale.
“L’operazione che abbiamo fatto – aggiunge Massimo Meneghetti, segretario generale Femca-Cisl Venezia – serve a rafforzare il distretto della Rivera del Brenta, non a decentrarlo. Nel leccese verranno prodotte linee che il distretto veneto non riesce più a fare. Questo accordo permette di restare sul mercato con tipologie più vaste di prodotti. Dalle ricerche fatte è emerso, poi, che la clientela si sta spostando verso prodotti “democratici”, cioè sempre di lusso, ma a prezzi più abbordabili. Questo è il futuro, secondo noi. Questo accordo ci permette inoltre di portare fuori dal Veneto non solo tipologie produttive, ma anche delle relazioni sindacali che hanno fatto il successo della Rivera del Brenta”

Mestre, 26 marzo 2008

Ufficio Stampa Cisl Veneto
Monica Borga